Il 2020 (e speriamo solo il 2020) sarà ricordato per il Covid-19, il Coronavirus che ha stravolto il mondo e cambiato le nostre abitudini.
Per me e Federica non sarà mai un anno triste perché il 19 marzo 2020, nel pieno dell’emergenza sanitaria, è nata la nostra Diana: una coraggiosa viaggiatrice pronta a esplorare il mondo.
Ora, però, dobbiamo stare in sicurezza, aspettare che la situazione globale migliori e accontentarci di viaggiare con la fantasia.
Il tempo di partire tornerà, noi ricominceremo dall’Italia e speriamo lo facciano in tanti. Nel frattempo abbiamo sempre a disposizione i libri per conoscere nuovi personaggi, luoghi e culture.
Quando viaggiamo i libri non mancano mai e, durante l’organizzazione, cerchiamo sempre titoli collegati ai luoghi che visiteremo. Non solo, perché al ritorno è piacevole anche leggere storie ambientate nei luoghi visti: è un po’ come tornarci.
Per questo da buon viaggiatore e lettore posso dare qualche consiglio a chi vuole viaggiare con la mente e a chi – finalmente! – sta preparando la valigia.
Ogni luogo che segue è collegato al suo diario di viaggio. Oppure sono i diari di viaggio ad essere collegati a quei libri? Non so, l’importante è viaggiare e leggere! 😉
Mercatini di Natale, che passione! Nel 2013 abbiamo iniziato da Parigi i nostri viaggi a tema in giro per l’Europa. Dopo aver scritto il post dedicato ai migliori mercatini di Natale visti finora, siamo andati cinque giorni a Vienna per fare il pieno di atmosfera natalizia e non solo: musei, parchi, negozi, gastronomia… la capitale austriaca è da scoprire tutto l’anno!
01/12 Roma – Vienna
Per questo viaggio ci siamo organizzati tutto con comodo: orari, voli, giorni, collegamenti. Il volo a/r, operato da Lauda Air – la compagnia aerea fondata dall’ex pilota Ferrari, il compianto Niki – è costato 75 Euro a persona e l’abbiamo acquistato il 29/09 sul sito Ryanair. Partiamo da Gaeta alle 08:50, arriviamo al parcheggio AltaQuota2 e prendiamo la navetta per il terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, dove arriviamo alle 09:10. Giusto un’ora prima del decollo. Superiamo i controlli di sicurezza dopo che per la prima volta ci siamo posti la domanda: si può prendere l’aereo durante la gravidanza? La risposta è sì, ma ci sono delle condizioni che possono variare tra le compagnie aeree in merito ai documenti da presentare all’imbarco. Per esempio: possono essere diverse le settimane di gestazione considerate “al limite” per accettare a bordo una passeggera in stato interessante. La cosa migliore da fare è informarsi prima. Il certificato richiesto da Ryan è per le 27 settimane ma né all’andata né al ritorno abbiamo dovuto mostrarlo: nessuno ci ha chiesto di esibirlo, nonostante il passeggero imboscato sia piuttosto evidente! 🙂 Ci mettiamo in coda priorità avendo acquistato il biglietto per portare in cabina il doppio bagaglio a mano (trolley e zaino) e alle 12:00 siamo già a Vienna. Per fare il tragitto dall’aeroporto al centro di Vienna prendiamo il treno CAT, ci fermiamo a una colonnina e compriamo il biglietto a/r per 21 Euro. Attenzione! L’acquisto online conviene: arrivi in aeroporto già con il biglietto e paghi 19 Euro sul sito ufficiale. Il CAT è facilmente riconoscibile: indicazioni, colonnine, stazione e il treno stesso sono colorati di un acceso verde fluorescente, impossibile da non notare! Il treno parte ogni 30 minuti e ne impiega solo 16 per arrivare a destinazione, senza fermate intermedie: si scende tutti a Wien Mitte e da qui si possono prendere metro, tram o bus per raggiungere il proprio hotel. Il terminal è un grande centro commerciale, ci orientiamo con i segnali per la metro arancione U3 e compriamo il biglietto di corsa singola (2.40 Eu). Dopo 9 fermate e 20 minuti scendiamo a Zieglergasse e con una passeggiata di 300 metri facciamo finalmente check-in presso l’Hotel Anatol, della catena Austria Trend già provata con successo durante il viaggio a Bratislava. Siamo nel bel mezzo della giornata e usciamo subito per non perdere neanche un’ora di luce, torniamo in strada e procediamo a piedi lungo l’arteria pedonale Mariahilfer Strasse fino al Museum Quarter. Ci rendiamo conto che la scelta dell’hotel è ottima: vicino alla metro, in un bel quartiere pieno di negozi e ristoranti. Solo che sono tutti chiusi, perché è domenica e a quanto pare qui rispettano il giorno di riposo. Al termine della strada svoltiamo lungo la strada Museum Platz per ritrovare il mercatino di Natale di Maria-Theresien-Platz che vedemmo velocemente qualche anno fa prima di scappare in stazione sotto la pioggia. Stavolta la situazione è decisamente diversa e ce lo godiamo con tutta calma mentre sgranocchiamo un enorme brezel (3.80 Eu). Intanto, complice il vento, la temperatura inizia a calare e non si alzerà più nei prossimi giorni. Facciamo una sosta nel Museo di Storia Naturale (ingresso 12 Eu) per prendere un po’ di calore e quando è buio siamo di nuovo fuori per raggiungere il vicino Spittelberg, un quartiere storico con vicoli acciottolati del 1700 che nel periodo di Natale vengono trasformati – indovina un po’? – in un mercatino naturale. La doppietta di mercatini, il primo elegante e nel mezzo di due musei, il secondo più spartano e di strada, ci soddisfa. Quindi rientriamo in hotel con la metro e ci riscaldiamo prima di uscire per cena. Decidiamo di andare da Bauernbräu, un bel ristorante a 800 metri da noi che arriva come terza scelta dopo aver tentato due prenotazioni senza successo. Proprio qui faremo le cene migliori del viaggio, al plurale perché ci torneremo la sera prima della partenza. Ci fanno accomodare a un tavolo circolare con divanetto, molto riservato perché sistemato in un gazebo da interni rialzato. La sala è calda, rivestita di mattoni e ciocchi di legna e noi aumentiamo ancora l’apporto calorico con un’enorme schnitzel di manzo e un piatto di gulash con gnocchi di pane. Da bere acqua e una pinta di birra chiara, per dolce un ottimo strudel di mele con crema calda alla vaniglia. Spesa totale: 39.60 Euro. Il nostro primo giorno completo a Vienna termina qui, resta da fare solo la passeggiata del ritorno mentre il termometro scende a 1 grado.
Quanto abbiamo camminato oggi? 10 km
02/12 Vienna
Per oggi è attesa la neve ma alla fine non arriverà, l’unica cosa che cadrà è ancora la temperatura: massima 2 gradi e minima -2. Al mattino facciamo una piccola spesa nel vicinissimo supermarket BILLA, una catena con tanti punti vendita in città. Nel carrello finiscono: banane, paste dolci, strudel, succo d’arancia e acqua (9 Eu) per iniziare alla grande la giornata. Dopo colazione andiamo nella stazione della metro e compriamo un mini-abbonamento per i prossimi giorni. Va detto questo sui trasporti di Vienna: se la singola corsa costa tanto, i biglietti giornalieri convengono tantissimo e stimolano l’uso dei mezzi pubblici. Le stazioni sono pulite, agli ingressi non c’è neanche un tornello e si conferma un modello di trasporto pubblico virtuoso: se le persone pagano un prezzo giusto per avere servizi di buon livello, si riduce il traffico privato e non c’è bisogno di controlli maniacali. L’abbonamento per tre giorni (72 ore) valido per tutti i mezzi pubblici (metro, tram, bus) costa solo 17.10 Euro. Meno di 6 Euro al giorno, in pratica basta prendere la metro tre volte in una giornata per risparmiare rispetto ai biglietti singoli, e noi abbiamo intenzione di prenderla molto più spesso! Abbiamo organizzato le giornate per alternare luoghi aperti e chiusi, quindi musei, mercatini di Natale, chiese, parchi e così via, per ricaricare le batterie al caldo prima di tornare in strada e affrontare il freddo. Per i fanatici dei mercatini di Natale: durante la nostra raccolta di informazioni abbiamo capito che sparpagliati per Vienna ce ne sono almeno 12, c’è solo l’imbarazzo della scelta! Noi, in questo viaggio, ne abbiamo visitati 10. Una volta arrivati nella piazza della cattedrale di Santo Stefano, riprendiamo a scattare foto per il nostro profilo Instagram Handmade_Travel e poi entriamo nella grande chiesa. Capolavoro del gotico risalente al XII secolo, è il simbolo della città con il suo tetto rivestito di maioliche, la slanciata torre di 137 metri e la Pummerin, la campana che con le sue 21 tonnellate è la più grande d’Austria. Questo edificio ne ha viste tante nella sua storia: guerre, pestilenze, rivolte, sempre al centro della città. I viennesi ci sono così affezionati che hanno un nomignolo per la cattedrale, Steffl. Tutta la navata sinistra è visitabile gratis. Dopo le foto di rito, usciamo e percorriamo la strada posta di fronte all’ingresso per entrare nell’antistante chiesa di San Pietro, un altro gioiello barocco del 1733 noto per l’affresco sulla cupola e per gli interni rivestiti d’oro. Da qui ci spostiamo nella grande piazza del Graben – che in realtà è una via, anzi un antico fossato romano – dove troviamo la Colonna della Peste eretta nel 1693 per ricordare le vittime dell’epidemia; poco più oltre si trovano i bagni pubblici di Adolf Loos di inizio ‘900. Si avvicina l’ora dello spuntino e siamo da diverse ore senza mercatini di Natale, quindi è il momento di spostarci nella vicina piazza Am Hof che un tempo ospitava la residenza dei Babenberg, signori di Vienna. Qui troviamo l’elegante colonna di Maria e – sulla facciata di un edificio – una palla di cannone dorata che risale all’assedio di Vienna del 1667. Siamo ancora circondati da storia e arte ma la nostra attenzione è attirata come una falena dalle lucine di Natale, e dal profumo delle frittelle di patate (3 Eu) che ci ricorda ancora il mercatino di Natale a Bratislava. Terminato lo spuntino di strada torniamo verso la cattedrale per riprendere la metro e scendere dopo una fermata a Volkstheater per iniziare l’attesa visita al Kunsthistorisches Museum. L’ingresso al museo delle belle arti più noto di Vienna costa 16 Euro, il guardaroba è gratuito e con il deposito di un euro si può occupare un armadietto per lasciare anche borse e zaini. Alle 15:00 iniziamo la nostra visita dal mezzanino e ci godiamo l’impatto iniziale con la scala d’onore centrale in cima alla quale c’è il gruppo marmoreo di Teseo, scolpito da Canova. Dopo aver ammirato tutta l’esposizione dell’arte antica, greca e romana, entriamo nel padiglione egizio e ci fermiamo a riflettere su quanto le sale siano allestite con cura: luci, colori, colonne, tutto è declinato in funzione del tema ospitato e messo in mostra in modo perfetto. Ci spostiamo al primo piano per entrare nella pinacoteca e iniziamo dalla scuola spagnola per continuare con quella fiamminga e francese, prima di passare a quella più attesa, ovviamente l’italiana. Passiamo così in rassegna dipinti di Rubens, van Dyck, Vermeer, Velazquez, Caravaggio, Arcimboldo, Tintoretto, Raffaello e Canaletto, tra i più noti. Una pausa un po’ più lunga la facciamo di fronte alla Torre di Babele di Bruegel il Vecchio e all’incredibile sinfonia di colori dell’Adorazione della Santissima Trinità dipinta da Albrecht Dürer nel 1511. Tre ore dopo torniamo sul grande scalone centrale dell’ingresso e, prima di uscire, ci divertiamo a individuare – nelle formelle tra le maestose colonne – le decorazioni di un giovanissimo Klimt, peraltro già riconoscibili per tratto e colori. Ma a Klimt dedicheremo più tempo domani… 😉 Abbiamo accumulato abbastanza calore per andare a vedere il mercatino di Natale che con oltre 150 bancarelle è il più grande e meglio attrezzato di Vienna, installato ai piedi del fiammeggiante gotico del Rathaus, il municipio. Questo mercatino si conferma il migliore perché raccoglie una sintesi di quello che si trova in tutti i mercatini più specifici: artigianato, dolci, salsicce, candele, cioccolato, castagne, cristalli, decorazioni, idee regalo e ovviamente fiumi di punch caldo. A proposito, funziona così: il primo punch costa 7 Euro e il prezzo include anche il bicchiere. Dopo aver bevuto decidi se tenere il bicchiere e usarlo per le prossime bevute a 3 Euro, oppure se restituirlo a qualsiasi botteghino e riprendere indietro 4 Euro. I bicchieri sono di latta, piccolini, ovviamente a tema natalizio, a forma di cuore o stivale ma stavolta a noi basta solo il punch. L’anno scorso portammo a casa anche il bicchiere perché era più grande e ne valeva la pena: boccali in vetro che ci avrebbero ricordato il mercatino di Natale a Monaco di Baviera. A destra e sinistra della piazza ci sono le attrazioni per grandi e piccini: un bel Luna Park classico e una grande pista di pattinaggio su ghiaccio. Non si tratta del solito recinto dove i principianti girano reggendosi al corrimano e i più esperti fanno evoluzioni al centro; la caratteristica di questa pista è che si snoda lungo un percorso nel parco. Ci sono veri e propri sentieri ghiacciati da pattinare, con discese, deviazioni e slarghi per qualche virtuosismo. Prima di andar via ritroviamo la stessa bancarella dove quattro anni fa comprammo la buonissima tisana allo strudeldi mele che abbiamo anche cercato online senza successo. Ne approfittiamo per ricomprarla e aggiungere anche un altro etto di Mille e una notte, un profumatissimo mix speziato (5.90 Eu/etto). Arrivata l’ora di cena riprendiamo la metro nella stessa direzione che ci porta in hotel e scendiamo alla fermata successiva, Westbahnhof, dove troviamo a pochi metri dalla stazione il ristorante scelto per questa sera: Pulkautaler. Abbiamo provato per due volte a cenare qui ed è stato impossibile prenotare dal nostro hotel, quindi tentiamo il tutto per tutto presentandoci a sorpresa. Con un po’ di stupore ci fanno accomodare subito, aumentando notevolmente le aspettative. Il cameriere che parla italiano e il menù tradotto ci lasciano un po’ interdetti, il pasto purtroppo non eccelle e ci conferma che le recensioni online non sempre raccontano la verità assoluta su un locale. Ordiniamo filetto di maiale arrosto con salsa al pepe verde accompagnato da crocchette di patate, e due lunghe salsicce viennesi con patate saltate in padella. Da bere una birra chiara e acqua naturale per una spesa di 34.10 Euro. Non ricorderemo a lungo questa cena, piuttosto dozzinale, però il freddo che ci attende all’uscita ci avvisa che adesso siamo sotto zero ed è tempo di tornare al caldo per riposare.
Quanto abbiamo camminato oggi? 10,5 km
03/12 Vienna
Terzo giorno a Vienna e terza spesa da BILLA, Stavolta metto in carrello altre paste dolci, yogurt da bere, mandarini, frutta secca e un paio di brezel visto che costano 10 volte in meno rispetto al mercatino (totale 9.60 Eu). Dopo il nostro carico di zuccheri siamo di nuovo pronti a portare a spasso la superpancia di Fede. Prendiamo la metro U2 e scendiamo a Karlsplatz per ammirare l’imponente Karlskirche, capolavoro del barocco austriaco del 1716. La facciata bianca, la grande cupola – verde per via del rame ossidato – alta 72 metri, le enormi colonne ispirate a quella Traiana di Roma e incredibilmente posizionate come dei minareti, offrono una vista d’insieme sbalorditiva. Di norma sarebbe anche più suggestiva perché la facciata si riflette sull’antistante laghetto artificiale. Noi non godiamo di questa visione perché in questo periodo il laghetto è prosciugato (come tante fontane, per evitare il ghiaccio) e si trasforma – neanche a dirlo – in un mercatino di Natale! Qui il tema è particolarmente marcato, c’è tanto artigianato artistico: sculture in ferro battuto, gioielli, pitture e poca gastronomia. Tutto è di buon gusto e i prezzi sono alti ma per noi vale una passeggiata specialmente perché, proprio da qui, ci spostiamo per raggiungere la vera escursione di oggi: Schloss Belvedere. Per arrivare all’ingresso del palazzo-museo percorriamo un grande viale su cui affacciano eleganti palazzi ottocenteschi, l’ambasciata francese e il grandioso monumento agli Eroi dell’Armata Rossa che nel 1945 occuparono Vienna sul finire della seconda guerra mondiale. Il complesso monumentale sembra un pezzetto di Russia, anche le targhe commemorative sono scritte in cirillico e fino al 1956 questo slargo era addirittura denominato Piazza Stalin. Ci ricorda molto un altro territorio di guerra su cui i vincitori hanno avuto concessioni di sovranità in memoria del sacrificio dei propri ragazzi, era esattamente a Pointe du Hoc – località strategica durante lo sbarco Alleato in Europa – che visitammo in occasione del nostro viaggio in Normandia. Dopo la passeggiata nella storia contemporanea, entriamo nella residenza estiva degli Asburgo oggi patrimonio dell’UNESCO. L’ingresso costa 16 Euro, il biglietto si acquista nella parte bassa del complesso e poi bisogna attraversare il bellissimo parco per arrivare nel palazzo principale che ospita le opere di Klimt, Schiele e Kokoschka. La passeggiata è gradevole grazie al sole che splende e dopo 10 minuti e altrettante foto della vista dal parco entriamo nel Museo BelvedereSuperiore, lasciamo i cappotti al guardaroba e ritiriamo l’audioguida (5 Eu). Dopo una scorpacciata di impressionismo, romanticismo e neoclassicismo, con opere, tra gli altri, di Van Gogh e Monet, facciamo una pausa davanti al celebre ritratto di Napoleone che valica le Alpi dipinto da Jacques-Louis David. Ora siamo pronti per vedere le sale dedicate ai protagonisti di questa esposizione: Klimt e Schiele. Che dire, Klimt in particolare si distingue per la popolarità delle sue opere, per i soggetti ritratti, le tecniche e i materiali usati; e poi Il Bacio visto dal vivo è davvero splendente! Schiele, a sua volta sedotto dalla pittura di Klimt, ci ha affascinato per la sua storia personale, per aver concentrato in pochi anni di vita il talento che l’ha reso celebre e ancora noto ai giorni nostri. Dopo quattro ore abbondanti mangiamo i nostri mandarini e usciamo sul retro del Belvedere Superiore: prima di andar via dal complesso ci aspetta l’immancabile mercatino di Natale e la vista dell’imponente facciata del palazzo-museo che si specchia nel laghetto artificiale. Siamo piuttosto fuori dalle zone che conosciamo, fa molto freddo e decidiamo di ragionare poco su mappe e tragitti: per raggiungere la prossima destinazione usiamo Live View di Google e, grazie alla realtà aumentata, dobbiamo solo riprendere con la fotocamera dello smartphone la strada in cui siamo, camminare e seguire sul display le indicazioni che compaiono. Anche se la batteria ne risente, con questo trucchetto arriviamo davanti alle vetrine Art Noveau del Café Goldegg, la nostra scelta per provare un autentico caffè storico di Vienna. Il locale risale al 1910 e all’interno tutto è conservato con cura: il biliardo per la carambola, la stufa di ghisa, i divanetti imbottiti, gli immancabili quotidiani a disposizione dei clienti. Noi ovviamente siamo qui per le torte, anzi per la regina delle torte: una vera Sacher con panna e una Linzer a base di mandorle (9 Eu). Lo spuntino dolce ci dà le energie per riprendere la marcia verso il centro, ci dirigiamo verso la fermata della metro Sudtiroler e scendiamo di nuovo a Stephenplatz per il primo giro di souvenir: abbiamo individuato proprio nella strada di fronte all’ingresso della cattedrale (Jasomirgottstrasse) un negozietto che vende oggettistica a prezzi molto convenienti e compriamo: tazze di Klimt, gli immancabili magneti, t-shirt e pallina di Natale per i vari amici e parenti collezionisti (43.80 Eu). Dalla piazza centrale ci spostiamo verso la via dello shopping di lusso di Vienna, Kohlmarkt, per vederla con le grandi luminarie accese: Tiffany, Rolex, Gucci, Bulgari… le vetrine sono più scintillanti che mai. La passeggiata finisce all’ingresso dell’Hofburg, il complesso di palazzi asburgici, un tempo centro nevralgico della vita politica e di corte. Davanti all’ingresso ci sono le rovine romane di Vindobona, l’antico nome di Vienna, e ancora un mercatino di Natale, in assoluto il più ricercato e costoso. Attraversiamo i cortili curatissimi dell’Hofburg e continuiamo dritti verso l’ormai famigliare Piazza Maria Teresa, posta tra il Museo Kunst e quello di Storia Naturale, per tornare in hotel con la metro. Il passaggio in camera serve giusto per alleggerirci delle spese fatte e usciamo subito per cena. Abbiamo le idee chiare su dove andare: un locale a 200 metri da noi, che raggiungiamo senza prenotazione e con tanta curiosità. Lo abbiamo scelto dopo aver letto diverse recensioni che posso sintetizzare così: locale non per turisti, anzi, i proprietari non gradiscono molto chi parla in inglese e in un paio di occasioni hanno respinto, anche in modo sgarbato, persone non di lingua tedesca. In più di una recensione veniva suggerito addirittura di imparare qualche parola tedesca per ingraziarsi i gestori. Noi avevamo intenzione di provare una vera gasthaus e con queste premesse Seidl & Schmankerl ci è sembrata la più genuina, impressione che sarà pienamente confermata dall’esperienza fatta. Il locale è piccolo, arredato con tante foto e oggettistica che rende l’ambiente un po’ eccentrico ma rilassante. Non abbiamo la prenotazione, ci presentiamo in inglese e la proprietaria non è affatto burbera come ha descritto qualcuno, anzi: ci fa accomodare con un gran sorriso e si mette a nostra disposizione per spiegarci il menù. Subito mostra piena empatia con la gravidanza di Federica mentre per me ordina un boccale grande di birra Puntigamer. Anita è una persona diretta: spiega come stanno le cose senza tanti fronzoli e ci indirizza in modo schietto. Dopo pochi minuti ci serve una grande schnitzel di maiale con patate e una patata ripiena con prosciutto e formaggio. Al termine della cena vuole sapere come siamo stati, cosa facciamo a Vienna, ci racconta un po’ della sua vita e i programmi che ha per il periodo natalizio. Si trattiene a lungo con noi, tanto che è il marito a chiamarla per dirle che è ora di chiudere. Lasciamo il locale insieme a loro, paghiamo solo 24.80 Euro per la nostra cena e salutiamo Anita contenti di aver seguito il nostro istinto, senza fidarci completamente delle recensioni negative che avevamo letto. Siamo vicini al nostro hotel, non ci sarà da fare una passeggiata digestiva anche perché ci sono due gradi sotto lo zero e la temperatura percepita è addirittura -6!
Quanto abbiamo camminato oggi? 9,3 km
04/12 Vienna
La mattina inizia come ormai di consueto con una spesuccia da BILLA dove con 5.70 Euro compriamo tre paste, due panini e tacchino arrosto per prepararci uno spuntino da portare via prima di uscire. Prendiamo la metro e torniamo a Stephansplatz e da qui percorriamo Karntnerstrasse, una strada commerciale dove si trovano grandi negozi monomarca e di souvenir. Compriamo ancora qualche tazza e dopo una sosta nella piazza del Teatro dell’Opera per ricaricare le batteria al sole, proseguiamo la nostra passeggiata passando davanti all’Albertina ed entriamo nel curatissimo Burggarter, un grande giardino dove c’è una serra con piante tropicali e farfalle. Da qui seguiamo le indicazioni che, come un labirinto tra palazzi governativi, ci portano fino alla Biblioteca Nazionale Austriaca. L’ingresso costa 8 Euro, forse una cifra importante rispetto agli ambienti da vedere, però chi ama libri, architettura e arte, un passaggio qui lo deve fare. Lasciamo cappotti e zaini in un armadietto a gettoni ed entriamo nel grandioso salone di gala del XVIII secolo, lungo 80 metri: un trionfo di barocco, affreschi raffinati e pareti altissime letteralmente “murate” di libri. Al centro della pianta a croce del salone c’è la statua dell’Imperatore Carlo VI d’Asburgo e quattro pregiati mappamondi costruiti a Venezia, due che riproducono il globo terracqueo e due la volta celeste. I libri sono 200.000, 15.000 dei quali provenienti dalla collezione privata del principe Eugenio di Savoia, sono volumi pubblicati tra il 1501 e il 1850, tomi delicatissimi e rari, tutti consultabili grazie a una grande opera di digitalizzazione eseguita in collaborazione con Google. Al termine della visita torniamo sulla strada percorsa al mattino per andare da Mostly Mozart a comprare due barattoli di latta per il the e uno shottino (11 Eu); poco più avanti (civico 6) entriamo nel negozio Gustav Klimt Exhibition dove sono raccolti tutti i gadget a tema Klimt visti un po’ ovunque. I prezzi sono adeguati se non addirittura minori di altri negozi e, per alcuni oggetti, la qualità è decisamente migliore. Qui compriamo una sportina e una t-shirt del Bacio fatta davvero bene (25 Eu). Dopo un passaggio nella pasticceria Aida per assaggiare un paio di macarons al pistacchio e vaniglia (2.40 Eu), riprendiamo la metro per tornare al Rathaus a comprare ancora tisana allo strudel per confezionare dei regali di Natale con i barattoli appena acquistati. Mentre cala il sole e la temperatura si abbassa notevolmente camminiamo fino all’Università generalista di Vienna del 1365, entriamo a fare un giro e restiamo impressionati dall’edificio storico, dalla cura dei corridoi, le sale, i cortili e, ovviamente, dalle targhe dedicate ai tanti Nobel austriaci titolari di una cattedra. Per cercare il nostro ultimo mercatino di Natale, restiamo in tema universitario e prendiamo due tram per spostarci a Spittelgasse, dove si trova il campus degli studenti. Il mercatino è il più difficile da trovare e abbastanza lontano dal centro, ma vale la pena cercarlo: è sicuramente il più frizzante e pieno di giovani che si divertono. La collocazione all’interno di un parco, con due piccole piste di curling, un presepe a grandezza naturale e alcune giostre, è molto suggestiva. Compriamo un cartoccio di patate (3.80 Eu) e continuiamo la nostra passeggiata mentre il freddo riporta la colonnina di mercurio sotto lo zero. I nostri giri per mercatini sono ufficialmente finiti: ne abbiamo visti ben 10 che ci fanno dichiarare Vienna la nostra capitale dei mercatini! Forse ce ne sono più qui che in tutte le altre città europee che abbiamo visitato nel periodo di Natale! Riprendiamo il tram e scendiamo al capolinea, la stazione Westbahnhof, e poi con la metro raggiungiamo la fermata del nostro hotel. La scelta per cena stasera sarà facile: bissiamo il locale dove siamo stati meglio nelle tre cene precedenti, quindi torniamo da Bauernbräu e stavolta ordiniamo una zuppa viennese fatta con brodo di carne, spaghettini e verdure miste; due grandi polpette di carne fritta e speziata; il gulash che ci è piaciuto tanto e il gran finale con l’adorato strudel di mele con crema alla vaniglia. Con il solito abbinamento di birra e acqua, spendiamo 38.50 Euro. I gestori ci hanno riconosciuto e hanno mostrato apprezzamento per il nostro bis, così prima di uscire ci regalano due barrette di cioccolata per rendere più dolce il ritorno in Italia.
Quanto abbiamo camminato oggi? 10,4 km
5/12 Vienna -Roma
Ultimo giorno a Vienna ma abbiamo un ottimo orario per il volo e possiamo goderci ancora un po’ la città: l’aereo decolla alle 18:00 e abbiamo il tempo per fare tutto con calma. Dopo il check-out lasciamo i bagagli in hotel per andare a vedere l’ultima attrazione in programma: prendiamo la metro, scendiamo a Karlsplatz e raggiungiamo a piedi il vicino Naschmarkt, un mercato all’aperto molto conosciuto a Vienna per la gastronomia. Ci piace sempre vedere i mercati rionali e questo è davvero grande: ci sono alimenti provenienti da mezzo mondo, in particolare va forte tutto ciò che è mediterraneo. C’è tanta Italia e tanto medio oriente, diciamo che siamo proprio noi a dare un po’ di colore all’ambiente. Spezie, olive, specialità di mare, formaggi, dolci… respiriamo un po’ di aria di casa e sembra che anche i viennesi lo apprezzino molto. Negli anni il mercato è diventato anche meta turistica e difatti ci sono tanti negozietti di souvenir dove non conviene affatto comprare! Le stesse identiche cose in centro costano meno 😉 Al termine della nostra passeggiata rientriamo verso l’hotel in metro ma scendiamo una fermata prima per vedere un pezzo della Mariahilferstrasse con i negozi aperti, visto che il giorno del nostro arrivo erano tutti chiusi. Facciamo qui le ultime tappe per gli acquisti: entriamo da Holy and Hell per comprare un boccale personalizzato (10 Eu) e poi ci spostiamo da Schokothek per fare il pieno di cioccolata. Compriamo 4 etti di Lindt di vari gusti (arancia, pistacchio, champagne, cappuccino, cocco), una tavoletta al punch e una al caramello e per finire 3 confezioni di palle di Mozart, al pistacchio e al marzapane (40 Eu). Mentre torniamo a prendere le valigie ci scappa anche l’ultima visita da BILLA, stavolta per portare in Italia i preparati per il gulash e ancora una confezione di palle di Mozart (7.80 Eu). Siamo in largo anticipo per prendere il CAT delle 15:37 che ci porterà dritti in aeroporto (anche al ritorno il treno diretto collega il centro con l’aeroporto ogni 30 minuti). Abbiamo programmato tutto bene, in questo viaggio i tempi sono stati diversi: ci siamo allungati di un giorno rispetto al solito week end, così abbiamo fatto meno corse. Soprattutto abbiamo preso meno freddo alla panza, anche se eravamo attrezzatissimi. E faremo così anche in futuro: quando arrivano i figli non bisogna smettere di viaggiare, bisogna solo organizzarsi meglio 😉
Ma alla fine, quanto abbiamo camminato? 47,2 km
Note Hotel prenotati su Booking Guida di riferimento: Lonely Planet Vienna disponibile su Amazon Libri letti su Kindle: Bugiarda di Sara J. Naughton
Mercatini di Natale: in passato erano circoscritti ad alcune località montane, dove la neve dà un contributo determinante per la giusta atmosfera natalizia; poi sono stati esportati nelle grandi città – specie del Nord Italia ed Europa – e adesso si trovano praticamente ovunque, anche in riva al mare!
Il successo deimercatini di Natale è ormai globale, tanto che iniziano sempre prima e finiscono sempre più tardi. In alcuni casi raddoppiano addirittura i canonici 40 giorni previsti dal calendario dell’Avvento.
Complici le stagioni calde sempre più lunghe, sembra che in tanti aspettino con ansia il freddo, i colori dell’inverno e la magia del Natale, al punto tale che si è creata una nicchia di mercato nel settore turistico: le persone che viaggiano per visitare i mercatini di Natale.
Io e Fede abbiamo cominciato a fare questi viaggi dal 2013, anche se per noi il mercatino di Natale è l’alibi perfetto per scoprire nuove città oppure rivedere sotto un’altra luce diversa luoghi che già conosciamo. Ma soprattutto viaggiamo in questo periodo per trovare quello che ci piace di più di questi eventi tradizionali: i profumi, il cibo, l’artigianato, le decorazioni e le idee per qualche regalo particolare.
Quest’anno torneremo a Vienna – come spiegherò più avanti, in passato l’abbiamo vista di sfuggita – per visitare bene la capitale austriaca. Nel recente diario di viaggio in USA l’ho accennato, ma adesso si vede chiaramente: Fede ha un bellissimo marsupio da portare a spasso e quindi faremo tutto con più calma. Musei, gite fuoriporta, shopping, monumenti, ecc… sarà un viaggio più rilassato e meno frenetico. O almeno, questi sono i buoni propositi... di Natale! Al ritorno vedremo com’è andata sul diario di viaggio dedicato 😉
Adesso elenco i mercatini di Natale più belli tra quelli visti finora: non è una classifica, sono spunti per abbinare un viaggio all’estero in un periodo dell’anno dove c’è tanto da vedere… e da gustare! 🙂
Mercatini di Natale a Vienna e Bratislava Questo viaggio fu organizzato tutto su Bratislava, la piccola capitale slovacca. Però, siccome Vienna dista solo 55 chilometri e un’ora di treno, andammo a visitare anche questa città con una gita di un giorno. Ci è servito moltissimo perché Vienna ci è piaciuta e a distanza di quattro anni ci torniamo per dedicarci più tempo. Abbiamo un bellissimo ricordo di Hlavné Namastie, la piazza centrale di Bratislava: piccola, raccolta, con i suoi chalet bianchi e rossi. Ah! Quanto era bello passeggiare tra le bancarelle con una bella zemiakové placky calda: un’enorme frittella di patate da assaggiare assolutamente. Visita extra consigliata: il castello di Devin.
Mercatini di Natale a Monaco di Baviera Monaco è bellissima, si mangia e si beve bene ed è una sorta di capitale europea dei mercatini di Natale. Ce ne sono tanti e sono tutti belli e ben organizzati. Il migliore? Ovviamente quello dedicato a Gesù Bambino che ha il suo epicentro nella storica Marienplatz e coinvolge diversi isolati del centro storico. Da non perdere i brezel freschi, appena sfornati nell’adiacente Viktualienmarkt, e il vino rosso caldo aromatizzato alla ciliegia (con il bicchiere del buon ricordo). Visita extra consigliata: il lager di Dachau.
Mercatini di Natale a Parigi Parigi è sempre bella, sempre. Quindi figuriamoci a Natale! Il nostro primo viaggio insieme è stato proprio a Parigi, era fine agosto e faceva un caldo tremendo, per questo ci siamo tornati dopo un anno in pieno inverno! I mercatini di Natale di Parigi sono in diversi luoghi della città ma il più grande e divertente è quello sulla mitica Avenue des Champs-Élysées: una passeggiata già meravigliosa che nel periodo natalizio diventa ancora più spettacolare. Visita extra consigliata: ovvio, Disneyland Paris! Che fai? Vai a Parigi e non vuoi vedere cosa combinano a casa Disney a Natale?
Mercatini di Natale a Cracovia La capitale culturale polacca è elegante e romantica. Ci sono tantissime cose da vedere: chiese, castelli, piazze e interi quartieri come il ghetto. I mercatini di Natale principali sono in Rynek Glowny, la splendida piazza principale, altri ne abbiamo visti vicino alla stazione e al centro commerciale Krakow Glowny. In questo viaggio siamo stati particolarmente fortunati perché abbiamo trovato la neve e l’atmosfera era particolarmente suggestiva. Il cibo di strada che abbiamo apprezzato di più? Oscypek, scamorzine affumicate e grigliate sulla brace, avvolte in una strisciolina di bacon e decorate con una prugna. Visita extra consigliata: il famigerato campo di concentramento di Auschwitz.
Dopo il viaggio in USA arriva la pausa invernale e non può mancare un bel weekend lungo a caccia di atmosfere natalizie. Ormai è una tradizione: mercatini, addobbi, sapori e nuove città da scoprire. Dopo la sorprendente Porto dell’anno scorso, questa volta abbiamo puntato dritti a nord…
12/12 Roma – Bratislava
Partenza da casa fissata alle ore 16:00. Lasciamo la macchina al parcheggio che consigliamo sempre e ci prepariamo per il volo fissato alle 19:45. A Ottobre abbiamo acquistato i biglietti sul sito Ryanair e sette giorni prima del viaggio abbiamo fatto il check-in online con le carte d’imbarco scaricate sull’iPhone: pratico e senza scartoffie. Abbiamo speso per il tragitto a/r Roma-Bratislava l’incredibile cifra di 52.50 Euro a testa e da quando i posti sono tutti assegnati e si può portare un secondo piccolo bagaglio a bordo, non c’è più la triste corsa per occupare le poltrone migliori e Ryanair è tornata un’opzione da considerare per viaggi di questo tipo. Arriviamo puntuali alle 21:00 e come deciso dall’Italia, vista l’ora, non perdiamo tempo con i collegamenti pubblici: prendiamo direttamente un taxi che in 15 minuti ci porterà in hotel. Da notare: appena fuori l’aeroporto c’è un cartello che indica le tariffe massime dei taxi per arrivare in alcuni degli hotel più importanti della città. Il cartello dice che per la nostra destinazione bastano 25 Euro ma i due tassisti interpellati ne chiedono 30. Al terzo tassista rispondiamo che sul cartello c’è scritto diversamente e quando facciamo per andar via, magicamente ci ripensa: “Ok, 25 Euro!” – fastidioso come sempre dover far capire che non sei un pollo da spennare e che loro hanno una regola da rispettare. Peccato, non è mai il massimo essere accolti così ma come da nostra buona abitudine non vogliamo farci pregiudizi di alcun tipo, quindi cataloghiamo l’episodio e guardiamo fiduciosi alle prossime tappe. Anche perché è ora di cena e vogliamo pensare positivo 😉 In meno di 15 minuti percorriamo i 7 km che ci separano dal nostro Austria Trend Hotel Bratislava. Impieghiamo giusto il tempo necessario per ammirare la bellissima hall e la stanza, pulita e confortevole, e siamo subito in strada per raggiungere un locale scelto su TripAdvisor e consigliato anche sulla guida. Perfetto anche perché si trova a soli 100 metri da noi: Bratislavsky Mestiansky Pivovar un antico birrificio con cucina tradizionale. Siamo giusto in tempo per ordinare perché dalle 22:00 chiudono la cucina ma si può continuare a bere. Il locale è bellissimo: foto d’epoca, tanti tavoli, enormi botti di rame per produrre la birra in bella vista, a rappresentare con orgoglio l’essenza di una storia iniziata addirittura nel 1752! Assaggiamo la chiara e la scura e grazie al menù in inglese riusciamo a capire cosa ordinare: per antipasto una gigantesca salsiccia affumicata fatta in casa con mostarda e salsa di rafano, a seguire una bella wienner schnitzel, versione asburgica della cotoletta panata fatta con carne di maiale e condita con insalata di patate, e per finire degli gnocchi ripieni con formaggio di pecora, conditi con bacon, cipolle fritte e abbondante spennellata di sour cream: una bomba. Come se non bastasse la botta calorica, le porzioni sono così abbondanti che non riusciamo a finire tutto! Memorabile anche il conto: spendiamo solo 22.80 Euro! Prima di rientrare in hotel facciamo una passeggiata digestiva e pregustiamo un po’ del centro storico, interamente pedonale e vicinissimo al nostro albergo che, come sempre, è stata una precisa scelta strategica. Accediamo al cuore della città attraverso la storica porta di Saint Michael: una torre barocca che è la chiave di acceso al meraviglioso quartiere medievale. Percorriamo un pezzo della strada principale e poi deviamo verso Hlavné Namastie, la piazza che ospita i mercatini di Natale di Bratislava. Tutto è spento e buio e le pulizie sono in corso, l’atmosfera del Natale alle 22:00 lascia spazio ai locali, ai bar, ai disco pub che offrono programmi più spinti delle mele caramellate. È sabato sera, non c’è molta gente in strada perché fa un freddo boia ma per quello che vediamo dall’esterno, la temperatura in certi bar deve essere caldissima! I locali sono davvero tanti, con poca tradizione e molti turisti, sembra un business florido come se far ballare delle ragazze seminude su un bancone da bar rappresentasse ancora una trasgressione ambiziosa, simbolo di libertà. Mah! A me è sembrata una cosa piuttosto “datata”, in linea con il vecchio Colpo Grosso di Umbertone Smaila: chi lo guarderebbe oggi? Con queste divagazione filosofiche tra eros e attualità, rientriamo verso l’hotel: siamo sicuri che Bratislava ha molto di meglio da offrire! 😉
Quanto abbiamo camminato oggi? 2,5 km
13/12 Bratislava
Per oggi abbiamo programmato una serie di percorsi che ci faranno scoprire il meglio di Bratislava e concentrarci soprattutto sul suo tradizionale mercatino di Natale. Facciamo il pieno energetico con una colazione dolce e salata a base di croissant, muesli, pane tostato con marmellata e il proteico abbinamento che osiamo solo quando viaggiamo: bacon, uova strapazzate e salsicce. Ok, ora siamo pronti 😉 L’aria è fredda, ci sono appena un paio di gradi quando iniziamo a seguire l’itinerario pedonale che ci porterà al maestoso castello-simbolo della città, arroccato in cima a un’altura che sovrasta Bratislava. La salita è agevole, i percorsi sono ben indicati e sicuri anche perché adiacente al castello è situato il Parlamento slovacco. Appena arrivati in cima scattiamo foto panoramiche proprio dal belvedere della massima assemblea nazionale e vediamo il Danubio scorrere placido sotto di noi. La struttura non ha niente di particolarmente memorabile ma il parco che lo circonda e la vista di Bratislava dall’alto meritano sicuramente una visita. Torniamo verso il centro storico passando per la porta di Sigismondo e il nostro cammino ci porta attraverso scorci bellissimi fino alla Cattedrale di San Martino. Da qui prendiamo la strada Panska Laurinska fino a incontrare Cumil, la statua più famosa della città: un operaio (o un soldato?) che spunta da un tombino e guarda sornione e disincantato i passanti. Dopo la caduta del comunismo sono state tante le sculture insolite che hanno rinnovato le principali strade di Bratislava (notevole anche quella di Lewis Carrol), ma quella di Cumil è stata eletta da abitanti e turisti come la migliore e bisogna fare la fila per strappare una foto a questo famosissimo Man at work 😉 È ancora presto e decidiamo di non cedere alla tentazione di tuffarci nel mercatino, ci affacciamo giusto un attimo per fare uno spuntino. Vediamo persone che passeggiano con un’enorme frittella calda tra le mani e non vogliamo essere da meno, così seguiamo l’istinto e il profumo e scopriamo che si tratta di una zemiakovè. Ordiniamo il frittellone (2.50 Eu) e proseguiamo felici verso la nostra prossima meta: la Chiesa Blu. Per arrivarci bisogna uscire un po’ dal centro storico considerato che Bratislava è davvero molto piccola, e tutto si raggiunge facilmente a piedi con passeggiate brevi e piacevoli. Ora va detto però, in tutta onestà, che questo luogo di culto per quanto celestiale – almeno nei colori – non ci ha trasmesso grande entusiasmo. Abbiamo visto imponenti chiese coloratissime durante il viaggio in Russia e questa non ci impressiona, in più è chiusa. Certo non ci disperiamo, rientriamo verso il centro e puntiamo dritti Hlavné Namastie, la piazza principale. Da questo momento perdiamo la cognizione del tempo, dello spazio e del senso di sazietà: guardiamo tutte le bottegucce degli artigiani e assaggiamo tutto ciò che ci attira di più. Il tema è ovviamente natalizio e si possono fare buoni acquisti per regali e souvenir spendendo poco: ci sono saponi, decorazioni, candele di ogni tipo, oggettistica in legno, in pietra, vetro, tessuti, pelle, c’è di tutto. Ma per noi l’attrazione maggiore è il cibo, così finiamo per comprare un torrone miele e arachidi (1.70 Eu), accompagnato dall’idromele Medovina: un liquore caldo a bassa gradazione, distillato dal miele (1 Eu). Dopo ci aggiungiamo anche un loksa, una crepe arrotolata spolverata di zucchero e cannella (1.50 Eu). Passeggiamo mentre fa buio, le strade si illuminano, c’è tanta gente in strada e noi passiamo da una bancarella all’altra e valutiamo prezzi e oggetti per l’attacco finale 😉 Dopo aver ammirato le imponenti facciate del Teatro Nazionale Slovacco e della Filarmonica, ordiniamo un paio di punch per riscaldarci, uno ai mirtilli e lavanda e uno all’arancia. Ora siamo pronti: dopo diversi confronti fatti tra i mercatini e i negozi visitati nell’arco della giornata, sappiamo esattamente dove andare a fare acquisti e cosa mettere nei nostri zaini. Entriamo da Danube Souvenirs e compriamo felpe, portacandele, gli immancabili magneti e uno splendido vaso decorato con il celebre “Bacio” di Klimt. Dopo un’intera giornata in strada facciamo ritorno in hotel, ci buttiamo in sauna e ci rilassiamo – e scaldiamo! – prima di uscire di nuovo a cena. Anche oggi conosciamo la destinazione perché l’avevamo notata prima di partire: Fabrika, un locale adiacente all’hotel Loft che ci ha colpito per i suoi interni. Lo raggiungiamo con una passeggiata di pochi minuti e l’impatto con la realtà conferma quanto visto in foto: la sala è grande, ben illuminata e calda. Anche qui producono con orgoglio birra e ne ordiniamo due boccali da 0.5, però, mentre guardiamo il menù, restiamo delusi dal fatto che è praticamente un pub a tema USA più che un locale di cucina tradizionale. E ci sono anche tanti, troppi riferimenti a prodotti italiani. Non solo noi veniamo dalla capitale mondiale della gastronomia, neanche tre mesi fa avevamo eletto il miglior hamburger mangiato durante il viaggio in USA! Quindi non ci resta che circoscrivere la nostra scelta ad alcuni piatti locali che resistono stoicamente in un menù affollato di stranieri 😉 Ordiniamo: pivni gulas, uno spezzatino di manzo brasato con birra scura accompagnato da gnocchi di pane e patate; una sacrosanta klobasa, gigantesca salsiccia alla griglia con senape, rafano e ketchup servita con patatine fritte. Abbiamo speso 24.10 Euro, il cibo era buono ma ci aspettavamo qualcosa più in linea con la tradizione locale. Andiamo via soddisfatti ma con un po’ di amaro in bocca, come quando bevi una birra troppo forte. Il pensiero di Vienna addolcirà i nostri sogni, domani si riparte!
Quanto abbiamo camminato oggi? 8,5 km
14/12 Bratislava – Vienna – Bratislava
Tutto calcolato dall’Italia: Bratislava dista da Vienna solo 55 chilometri. Ci sono treni in abbondanza ed è molto facile organizzare questa gita fuoriporta, noi l’abbiamo fatto! Dopo la consueta ricca colazione, alle 11:00 andiamo a piedi verso la stazione principale (Hlavna stanica) passando davanti il monumentale Palazzo presidenziale. I treni per Vienna partono ogni ora, noi abbiamo scelto quello delle 11:38 e abbiamo comprato i biglietti in stazione (a/r 14 Euro a persona). Il viaggio dura un’ora. Dalla stazione centrale di Vienna prendiamo la metro (fermata Sudtiroler-hauptbanhof, biglietto 2.20 Euro) e scendiamo alla fermata Stephansplatz city dove c’è la cattedrale di Santo Stefano. Entriamo a visitare la chiesa più importante della città, capolavoro del gotico che tra alti e bassi vede iniziare la sua storia addirittura nel 1147. Gli interni sono sfarzosi ma per il pubblico senza biglietto sono visibili solo quelli della navata sinistra. Una volta all’esterno ammiriamo le guglie elaboratissime e il tetto a spiovente, decorato con tegole multicolori che formano perfetti disegni geometrici, e da qui iniziamo a seguire un percorso pedonale consigliato sulla guida che ha come prima tappa la casa viennese di Mozart. Siccome non è niente di particolarmente memorabile, proseguiamo subito lungo l’itinerario che si rivela subito molto interessante: attraversa un quartiere storico, tenuto molto bene, silenzioso e ricco di piccole sorprese come la chiesa dei Gesuiti, che all’interno ha enormi baldacchini con colonne torte di marmo verde e rosa, e una magnifica cupola trompe l’oeil di ottima fattura: sembra vera! Proseguiamo verso il cortile del caseggiato Heiligenkreuzerhof dove ci aspettiamo di trovare il primo mercatino di Natale, come riportato sull’itinerario, ma in realtà non c’è nulla e quindi proseguiamo ad attraversare il cosiddetto Quartiere dorato: un intricato dedalo di strade pedonali, slarghi e piazze dove si trovano tutte le boutique e gli shop delle grandi firme e dei marchi più prestigiosi del mondo. Solo shopping di lusso qui, in un contesto completamente immerso nella storia della città: opulenta e nobile come dimostrano tutti gli edifici che costituiscono questa passeggiata unica al mondo. Il nostro percorso termina nell’Hofburg che raggiungiamo da Michaelplatz, in cui è possibile ammirare alcune rovine di epoca romana. Ebbene sì: anche Vienna è provincia di Roma 😉 L’Hofburg è un complesso di edifici monumentali, una città nella città, che vale la pena visitare. Noi iniziamo dall’ingresso un tempo riservato ai sovrani e seguiamo un altro percorso passo-a-passo (sempre indicato sulla guida) per capire esattamente cosa stiamo vedendo e dove ci stiamo dirigendo. Passiamo in rassegna statue equestri, cortili, giardini curatissimi fino ad arrivare al Rathaus, il municipio di Vienna che ospita il mercatino di Natale che al termine del viaggio eleggeremo all’unanimità come il più bello. Rispetto a Bratislava tutto è più organizzato, meno caotico e più… diciamo scintillante! Le strutture degli chalet sono più grandi e meglio illuminate, i prezzi restano moderati nonostante Vienna sia molto più costosa di Bratislava. Anche qui non ci lasciamo sfuggire il meglio del cibo di strada come per esempio un kartoffelpuffer, un frittella di patate e aglio che sarebbe meglio definire una frittella di aglio con tracce di patate (2.50 Eu). Dopo questa frittella siamo pronti a uccidere eserciti di vampiri con uno starnuto, quindi dobbiamo rifarci la bocca con un bel panino imbottito con salsiccia al formaggio (5 Eu) e dopo l’immancabile sacher torte (3.50 Eu). Inizia a far freddo e mentre camminiamo nei viali del parco, prendiamo a farci compagnia un bel cartoccio di castagne bollenti. Ci allontaniamo dal Rathaus e passando davanti all’edificio del Parlamento austriaco raggiungiamo Mariae Theresien Platz, nel cuore del Museum Quartier, un’altra grande piazza con magnifici giardini su cui affacciano i palazzi del museo di storia naturale e di storia dell’arte. Ma noi siamo in modalità “mercatini natalizi” in questo viaggio, quindi non ci fermeremo… non oggi. L’assaggio da Bratislava ci ha fatto bene, abbiamo capito di aver trascurato a lungo la capitale austriaca che ci ha fatto un’ottima impressione, quindi abbiamo deciso: in futuro organizzeremo un viaggio a Vienna. Magari abbinato alla vicina Salisburgo 😉 Torniamo ai mercatini: anche qui belle illuminazioni, chioschi carichi di ogni bendiddio, luci, colori e profumi. Compro le immancabili calamite della città, un timbro in legno da regalare e rientriamo verso la stazione. La nostra gita a Vienna si conclude alle 18:16 quando ripartiamo verso Bratislava (anche per il ritorno i treni ci sono ogni ora). Per cena confermiamo la nostra storica tattica: scegliere sempre per l’ultima cena il locale che hai apprezzato di più durante il viaggio, così parti soddisfatto e non rischi esperimenti negativi. Torniamo quindi al Bratislavsky e ordiniamo pecene kolienko z mladeho prasiatka, 550 grammi di meraviglioso ginocchio di maialino al forno servito con cavoli, patate e slovak loks, in pratica una crepe di accompagnamento. Poi zemiakovè knedlicki, dei grandi gnocchi di patate ripieni con carne affumicata e accompagnati da crauti, pancetta e sour cream. Ci abbiamo aggiunto due birre e abbiamo speso 20.40 Euro, ancora una volta una scelta azzeccata!
Quanto abbiamo camminato oggi? 11,6 km
15/12 Bratislava – Devin – Roma
Ci svegliamo presto per raggiungere il villaggio di Devin, a 10 chilometri da Bratislava, dove c’è un pittoresco castello diroccato molto importante per la storia slovacca. Abbiamo visto delle foto su internet e ci siamo convinti che valesse la pena fare una levataccia anche perché proprio a Devin c’è la confluenza dei fiumi Moldava e Danubio. Ci siamo preparati la sera prima per raggiungere questa località, così sappiamo che dobbiamo prendere il bus 29 che passa sui 10 minuti di ogni ora. Una volta raggiunto il capolinea di partenza, che si trova sotto il cavalcavia antistante la cattedrale e di fronte l’osservatorio ufologico, scopriamo che alle 10:00 è l’unico orario in cui non ci sono corse! Quindi dobbiamo aspettare le 11:10 per partire e abbiamo un’ora e mezzo di tempo da riempire! Ne approfittiamo per una passeggiata lungo il fiume ma fa davvero troppo freddo per godersela, quindi invertiamo la rotta verso la cattedrale di San Martino che troviamo aperta e ne approfittiamo per vedere gli interni. Per quanto non siano eccezionali e tutto possa sembrare abbastanza anonimo, qui sono stati incoronati ben 11 sovrani austro-ungarici! Finalmente arriva il momento della partenza, c’è molta nebbia quando attraversiamo paesaggi spettrali nel fitto della boscaglia. Dopo 20 minuti arriviamo a destinazione e ci scaricano: siamo letteralmente gli unici turisti, non sono neppure aperti i negozi di souvenir! Qui la temperatura è sotto lo zero, il paesaggio ha qualcosa di epico: foreste, fiumi e una nebbia lattiginosa che si appiccica addosso. L’ingresso costa 1.50 Euro e dopo aver fatto il biglietto ci inerpichiamo per i viottoli che portano alla rocca distrutta da Napoleone e poi abbandonata. Man mano che saliamo godiamo di panorami sempre migliori, facciamo delle gran foto nonostante la visuale ridotta. Anche qui i primi resti risalgono all’epoca romana e purtroppo la sommità del castello non è raggiungibile dal 2010 perché i lavori di messa in sicurezza sono stati interrotti per insufficienza di fondi. Sembra di essere in una landa scozzese, ci sono le rovine, c’è tanto verde, sembra una scenografia adatta al sequel di Highlander 😉 Torniamo giù per andare a vedere da vicino l’altra attrazione di questo paesino: la linea di confine su cui passava la Cortina di ferro negli anni bui in cui l’Occidente liberale si opponeva al comunismo dell’URSS e degli stati satelliti. Qui c’è un toccante monumento a 400 vittime del terrore comunista, uccise nel tentativo di passare dall’altra parte, alla ricerca di libertà. Alle 12:33 il nostro bus 29 riparte (per il ritorno c’è sempre una corsa ogni ora) e intorno alle 13:00 siamo di nuovo in hotel dove, grazie al late check out riservato ai clienti Genius di Booking, possiamo lasciare la stanza alle 14:00. Quindi andiamo al supermercato di fronte a fare le ultime spese di spezie e dolciumi. Per tornare in aeroporto abbiamo tempo a disposizione e quindi ci serviamo dei mezzi pubblici, così spendiamo 2.40 Euro invece di 25! Per arrivare in aeroporto bisogna prendere il bus 61 che parte ogni 20 minuti dalla stazione principale dei treni Hlavna stanica e dopo circa 20 minuti, in condizioni di traffico normale, arriva a destinazione al Letisko airport. Che dire, questo è un altro viaggio consigliato: Bratislava è bella e molto piccola. Fa freddo ma ha un valore aggiunto proprio se visitata nel periodo natalizio… e indovinate perché? 😉 Si mangia bene, è economica e divertente, ottima anche come base per escursioni a Vienna e in diverse località dei Carpazi, anche Budapest è raggiungibile in un giorno. Insomma il bilancio è positivo, Bratislava è da provare! 😉
Ma alla fine, quanto abbiamo camminato? 31,8 chilometri! 🙂