Diario di viaggio a Vienna (e mercatini di Natale)

Collage di Vienna: musei e mercatini di Natale
A sinistra il Palazzo-Museo Belvedere che ospita Il Bacio di Klimt (al centro).
A destra un mappamondo della Biblioteca Nazionale Austriaca.

Mercatini di Natale, che passione! Nel 2013 abbiamo iniziato da Parigi i nostri viaggi a tema in giro per l’Europa. Dopo aver scritto il post dedicato ai migliori mercatini di Natale visti finora, siamo andati cinque giorni a Vienna per fare il pieno di atmosfera natalizia e non solo: musei, parchi, negozi, gastronomia… la capitale austriaca è da scoprire tutto l’anno!

01/12 Roma – Vienna

Per questo viaggio ci siamo organizzati tutto con comodo: orari, voli, giorni, collegamenti. Il volo a/r, operato da Lauda Air – la compagnia aerea fondata dall’ex pilota Ferrari, il compianto Niki – è costato 75 Euro a persona e l’abbiamo acquistato il 29/09 sul sito Ryanair.
Partiamo da Gaeta alle 08:50, arriviamo al parcheggio AltaQuota2 e prendiamo la navetta per il terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, dove arriviamo alle 09:10. Giusto un’ora prima del decollo.
Superiamo i controlli di sicurezza dopo che per la prima volta ci siamo posti la domanda: si può prendere l’aereo durante la gravidanza? La risposta è , ma ci sono delle condizioni che possono variare tra le compagnie aeree in merito ai documenti da presentare all’imbarco. Per esempio: possono essere diverse le settimane di gestazione considerate “al limite” per accettare a bordo una passeggera in stato interessante. La cosa migliore da fare è informarsi prima.
Il certificato richiesto da Ryan è per le 27 settimane ma né all’andata né al ritorno abbiamo dovuto mostrarlo: nessuno ci ha chiesto di esibirlo, nonostante il passeggero imboscato sia piuttosto evidente! 🙂
Ci mettiamo in coda priorità avendo acquistato il biglietto per portare in cabina il doppio bagaglio a mano (trolley e zaino) e alle 12:00 siamo già a Vienna.
Per fare il tragitto dall’aeroporto al centro di Vienna prendiamo il treno CAT, ci fermiamo a una colonnina e compriamo il biglietto a/r per 21 Euro. Attenzione! L’acquisto online conviene: arrivi in aeroporto già con il biglietto e paghi 19 Euro sul sito ufficiale.
Il CAT è facilmente riconoscibile: indicazioni, colonnine, stazione e il treno stesso sono colorati di un acceso verde fluorescente, impossibile da non notare!
Il treno parte ogni 30 minuti e ne impiega solo 16 per arrivare a destinazione, senza fermate intermedie: si scende tutti a Wien Mitte e da qui si possono prendere metro, tram o bus per raggiungere il proprio hotel.
Il terminal è un grande centro commerciale, ci orientiamo con i segnali per la metro arancione U3 e compriamo il biglietto di corsa singola (2.40 Eu). Dopo 9 fermate e 20 minuti scendiamo a Zieglergasse e con una passeggiata di 300 metri facciamo finalmente check-in presso l’Hotel Anatol, della catena Austria Trend già provata con successo durante il viaggio a Bratislava.
Siamo nel bel mezzo della giornata e usciamo subito per non perdere neanche un’ora di luce, torniamo in strada e procediamo a piedi lungo l’arteria pedonale Mariahilfer Strasse fino al Museum Quarter.
Ci rendiamo conto che la scelta dell’hotel è ottima: vicino alla metro, in un bel quartiere pieno di negozi e ristoranti. Solo che sono tutti chiusi, perché è domenica e a quanto pare qui rispettano il giorno di riposo.
Al termine della strada svoltiamo lungo la strada Museum Platz per ritrovare il mercatino di Natale di Maria-Theresien-Platz che vedemmo velocemente qualche anno fa prima di scappare in stazione sotto la pioggia.
Stavolta la situazione è decisamente diversa e ce lo godiamo con tutta calma mentre sgranocchiamo un enorme brezel (3.80 Eu). Intanto, complice il vento, la temperatura inizia a calare e non si alzerà più nei prossimi giorni.
Facciamo una sosta nel Museo di Storia Naturale (ingresso 12 Eu) per prendere un po’ di calore e quando è buio siamo di nuovo fuori per raggiungere il vicino Spittelberg, un quartiere storico con vicoli acciottolati del 1700 che nel periodo di Natale vengono trasformati – indovina un po’? – in un mercatino naturale.
La doppietta di mercatini, il primo elegante e nel mezzo di due musei, il secondo più spartano e di strada, ci soddisfa. Quindi rientriamo in hotel con la metro e ci riscaldiamo prima di uscire per cena.
Decidiamo di andare da Bauernbräu, un bel ristorante a 800 metri da noi che arriva come terza scelta dopo aver tentato due prenotazioni senza successo. Proprio qui faremo le cene migliori del viaggio, al plurale perché ci torneremo la sera prima della partenza.
Ci fanno accomodare a un tavolo circolare con divanetto, molto riservato perché sistemato in un gazebo da interni rialzato. La sala è calda, rivestita di mattoni e ciocchi di legna e noi aumentiamo ancora l’apporto calorico con un’enorme schnitzel di manzo e un piatto di gulash con gnocchi di pane. Da bere acqua e una pinta di birra chiara, per dolce un ottimo strudel di mele con crema calda alla vaniglia. Spesa totale: 39.60 Euro.
Il nostro primo giorno completo a Vienna termina qui, resta da fare solo la passeggiata del ritorno mentre il termometro scende a 1 grado.

Quanto abbiamo camminato oggi? 10 km

02/12 Vienna

Per oggi è attesa la neve ma alla fine non arriverà, l’unica cosa che cadrà è ancora la temperatura: massima 2 gradi e minima -2.
Al mattino facciamo una piccola spesa nel vicinissimo supermarket BILLA, una catena con tanti punti vendita in città. Nel carrello finiscono: banane, paste dolci, strudel, succo d’arancia e acqua (9 Eu) per iniziare alla grande la giornata.
Dopo colazione andiamo nella stazione della metro e compriamo un mini-abbonamento per i prossimi giorni. Va detto questo sui trasporti di Vienna: se la singola corsa costa tanto, i biglietti giornalieri convengono tantissimo e stimolano l’uso dei mezzi pubblici. Le stazioni sono pulite, agli ingressi non c’è neanche un tornello e si conferma un modello di trasporto pubblico virtuoso: se le persone pagano un prezzo giusto per avere servizi di buon livello, si riduce il traffico privato e non c’è bisogno di controlli maniacali. L’abbonamento per tre giorni (72 ore) valido per tutti i mezzi pubblici (metro, tram, bus) costa solo 17.10 Euro. Meno di 6 Euro al giorno, in pratica basta prendere la metro tre volte in una giornata per risparmiare rispetto ai biglietti singoli, e noi abbiamo intenzione di prenderla molto più spesso!
Abbiamo organizzato le giornate per alternare luoghi aperti e chiusi, quindi musei, mercatini di Natale, chiese, parchi e così via, per ricaricare le batterie al caldo prima di tornare in strada e affrontare il freddo.
Per i fanatici dei mercatini di Natale: durante la nostra raccolta di informazioni abbiamo capito che sparpagliati per Vienna ce ne sono almeno 12, c’è solo l’imbarazzo della scelta! Noi, in questo viaggio, ne abbiamo visitati 10.
Una volta arrivati nella piazza della cattedrale di Santo Stefano, riprendiamo a scattare foto per il nostro profilo Instagram Handmade_Travel e poi entriamo nella grande chiesa.
Capolavoro del gotico risalente al XII secolo, è il simbolo della città con il suo tetto rivestito di maioliche, la slanciata torre di 137 metri e la Pummerin, la campana che con le sue 21 tonnellate è la più grande d’Austria. Questo edificio ne ha viste tante nella sua storia: guerre, pestilenze, rivolte, sempre al centro della città. I viennesi ci sono così affezionati che hanno un nomignolo per la cattedrale, Steffl. Tutta la navata sinistra è visitabile gratis.
Dopo le foto di rito, usciamo e percorriamo la strada posta di fronte all’ingresso per entrare nell’antistante chiesa di San Pietro, un altro gioiello barocco del 1733 noto per l’affresco sulla cupola e per gli interni rivestiti d’oro.
Da qui ci spostiamo nella grande piazza del Graben – che in realtà è una via, anzi un antico fossato romano – dove troviamo la Colonna della Peste eretta nel 1693 per ricordare le vittime dell’epidemia; poco più oltre si trovano i bagni pubblici di Adolf Loos di inizio ‘900.
Si avvicina l’ora dello spuntino e siamo da diverse ore senza mercatini di Natale, quindi è il momento di spostarci nella vicina piazza Am Hof che un tempo ospitava la residenza dei Babenberg, signori di Vienna. Qui troviamo l’elegante colonna di Maria e – sulla facciata di un edificio – una palla di cannone dorata che risale all’assedio di Vienna del 1667. Siamo ancora circondati da storia e arte ma la nostra attenzione è attirata come una falena dalle lucine di Natale, e dal profumo delle frittelle di patate (3 Eu) che ci ricorda ancora il mercatino di Natale a Bratislava.
Terminato lo spuntino di strada torniamo verso la cattedrale per riprendere la metro e scendere dopo una fermata a Volkstheater per iniziare l’attesa visita al Kunsthistorisches Museum.
L’ingresso al museo delle belle arti più noto di Vienna costa 16 Euro, il guardaroba è gratuito e con il deposito di un euro si può occupare un armadietto per lasciare anche borse e zaini.
Alle 15:00 iniziamo la nostra visita dal mezzanino e ci godiamo l’impatto iniziale con la scala d’onore centrale in cima alla quale c’è il gruppo marmoreo di Teseo, scolpito da Canova.
Dopo aver ammirato tutta l’esposizione dell’arte antica, greca e romana, entriamo nel padiglione egizio e ci fermiamo a riflettere su quanto le sale siano allestite con cura: luci, colori, colonne, tutto è declinato in funzione del tema ospitato e messo in mostra in modo perfetto.
Ci spostiamo al primo piano per entrare nella pinacoteca e iniziamo dalla scuola spagnola per continuare con quella fiamminga e francese, prima di passare a quella più attesa, ovviamente l’italiana. Passiamo così in rassegna dipinti di Rubens, van Dyck, Vermeer, Velazquez, Caravaggio, Arcimboldo, Tintoretto, Raffaello e Canaletto, tra i più noti.
Una pausa un po’ più lunga la facciamo di fronte alla Torre di Babele di Bruegel il Vecchio e all’incredibile sinfonia di colori dell’Adorazione della Santissima Trinità dipinta da Albrecht Dürer nel 1511.
Tre ore dopo torniamo sul grande scalone centrale dell’ingresso e, prima di uscire, ci divertiamo a individuare – nelle formelle tra le maestose colonne – le decorazioni di un giovanissimo Klimt, peraltro già riconoscibili per tratto e colori. Ma a Klimt dedicheremo più tempo domani… 😉
Abbiamo accumulato abbastanza calore per andare a vedere il mercatino di Natale che con oltre 150 bancarelle è il più grande e meglio attrezzato di Vienna, installato ai piedi del fiammeggiante gotico del Rathaus, il municipio.
Questo mercatino si conferma il migliore perché raccoglie una sintesi di quello che si trova in tutti i mercatini più specifici: artigianato, dolci, salsicce, candele, cioccolato, castagne, cristalli, decorazioni, idee regalo e ovviamente fiumi di punch caldo.
A proposito, funziona così: il primo punch costa 7 Euro e il prezzo include anche il bicchiere. Dopo aver bevuto decidi se tenere il bicchiere e usarlo per le prossime bevute a 3 Euro, oppure se restituirlo a qualsiasi botteghino e riprendere indietro 4 Euro. I bicchieri sono di latta, piccolini, ovviamente a tema natalizio, a forma di cuore o stivale ma stavolta a noi basta solo il punch. L’anno scorso portammo a casa anche il bicchiere perché era più grande e ne valeva la pena: boccali in vetro che ci avrebbero ricordato il mercatino di Natale a Monaco di Baviera.
A destra e sinistra della piazza ci sono le attrazioni per grandi e piccini: un bel Luna Park classico e una grande pista di pattinaggio su ghiaccio. Non si tratta del solito recinto dove i principianti girano reggendosi al corrimano e i più esperti fanno evoluzioni al centro; la caratteristica di questa pista è che si snoda lungo un percorso nel parco. Ci sono veri e propri sentieri ghiacciati da pattinare, con discese, deviazioni e slarghi per qualche virtuosismo.
Prima di andar via ritroviamo la stessa bancarella dove quattro anni fa comprammo la buonissima tisana allo strudel di mele che abbiamo anche cercato online senza successo. Ne approfittiamo per ricomprarla e aggiungere anche un altro etto di Mille e una notte, un profumatissimo mix speziato (5.90 Eu/etto).
Arrivata l’ora di cena riprendiamo la metro nella stessa direzione che ci porta in hotel e scendiamo alla fermata successiva, Westbahnhof, dove troviamo a pochi metri dalla stazione il ristorante scelto per questa sera: Pulkautaler. Abbiamo provato per due volte a cenare qui ed è stato impossibile prenotare dal nostro hotel, quindi tentiamo il tutto per tutto presentandoci a sorpresa. Con un po’ di stupore ci fanno accomodare subito, aumentando notevolmente le aspettative. Il cameriere che parla italiano e il menù tradotto ci lasciano un po’ interdetti, il pasto purtroppo non eccelle e ci conferma che le recensioni online non sempre raccontano la verità assoluta su un locale. Ordiniamo filetto di maiale arrosto con salsa al pepe verde accompagnato da crocchette di patate, e due lunghe salsicce viennesi con patate saltate in padella. Da bere una birra chiara e acqua naturale per una spesa di 34.10 Euro.
Non ricorderemo a lungo questa cena, piuttosto dozzinale, però il freddo che ci attende all’uscita ci avvisa che adesso siamo sotto zero ed è tempo di tornare al caldo per riposare.

Quanto abbiamo camminato oggi? 10,5 km

03/12 Vienna

Terzo giorno a Vienna e terza spesa da BILLA, Stavolta metto in carrello altre paste dolci, yogurt da bere, mandarini, frutta secca e un paio di brezel visto che costano 10 volte in meno rispetto al mercatino (totale 9.60 Eu).
Dopo il nostro carico di zuccheri siamo di nuovo pronti a portare a spasso la superpancia di Fede. Prendiamo la metro U2 e scendiamo a Karlsplatz per ammirare l’imponente Karlskirche, capolavoro del barocco austriaco del 1716.
La facciata bianca, la grande cupola – verde per via del rame ossidato – alta 72 metri, le enormi colonne ispirate a quella Traiana di Roma e incredibilmente posizionate come dei minareti, offrono una vista d’insieme sbalorditiva. Di norma sarebbe anche più suggestiva perché la facciata si riflette sull’antistante laghetto artificiale. Noi non godiamo di questa visione perché in questo periodo il laghetto è prosciugato (come tante fontane, per evitare il ghiaccio) e si trasforma – neanche a dirlo – in un mercatino di Natale!
Qui il tema è particolarmente marcato, c’è tanto artigianato artistico: sculture in ferro battuto, gioielli, pitture e poca gastronomia. Tutto è di buon gusto e i prezzi sono alti ma per noi vale una passeggiata specialmente perché, proprio da qui, ci spostiamo per raggiungere la vera escursione di oggi: Schloss Belvedere.
Per arrivare all’ingresso del palazzo-museo percorriamo un grande viale su cui affacciano eleganti palazzi ottocenteschi, l’ambasciata francese e il grandioso monumento agli Eroi dell’Armata Rossa che nel 1945 occuparono Vienna sul finire della seconda guerra mondiale. Il complesso monumentale sembra un pezzetto di Russia, anche le targhe commemorative sono scritte in cirillico e fino al 1956 questo slargo era addirittura denominato Piazza Stalin. Ci ricorda molto un altro territorio di guerra su cui i vincitori hanno avuto concessioni di sovranità in memoria del sacrificio dei propri ragazzi, era esattamente a Pointe du Hoc – località strategica durante lo sbarco Alleato in Europa – che visitammo in occasione del nostro viaggio in Normandia.
Dopo la passeggiata nella storia contemporanea, entriamo nella residenza estiva degli Asburgo oggi patrimonio dell’UNESCO. L’ingresso costa 16 Euro, il biglietto si acquista nella parte bassa del complesso e poi bisogna attraversare il bellissimo parco per arrivare nel palazzo principale che ospita le opere di Klimt, Schiele e Kokoschka.
La passeggiata è gradevole grazie al sole che splende e dopo 10 minuti e altrettante foto della vista dal parco entriamo nel Museo Belvedere Superiore, lasciamo i cappotti al guardaroba e ritiriamo l’audioguida (5 Eu).
Dopo una scorpacciata di impressionismo, romanticismo e neoclassicismo, con opere, tra gli altri, di Van Gogh e Monet, facciamo una pausa davanti al celebre ritratto di Napoleone che valica le Alpi dipinto da Jacques-Louis David.
Ora siamo pronti per vedere le sale dedicate ai protagonisti di questa esposizione: Klimt e Schiele. Che dire, Klimt in particolare si distingue per la popolarità delle sue opere, per i soggetti ritratti, le tecniche e i materiali usati; e poi Il Bacio visto dal vivo è davvero splendente! Schiele, a sua volta sedotto dalla pittura di Klimt, ci ha affascinato per la sua storia personale, per aver concentrato in pochi anni di vita il talento che l’ha reso celebre e ancora noto ai giorni nostri.
Dopo quattro ore abbondanti mangiamo i nostri mandarini e usciamo sul retro del Belvedere Superiore: prima di andar via dal complesso ci aspetta l’immancabile mercatino di Natale e la vista dell’imponente facciata del palazzo-museo che si specchia nel laghetto artificiale.
Siamo piuttosto fuori dalle zone che conosciamo, fa molto freddo e decidiamo di ragionare poco su mappe e tragitti: per raggiungere la prossima destinazione usiamo Live View di Google e, grazie alla realtà aumentata, dobbiamo solo riprendere con la fotocamera dello smartphone la strada in cui siamo, camminare e seguire sul display le indicazioni che compaiono.
Anche se la batteria ne risente, con questo trucchetto arriviamo davanti alle vetrine Art Noveau del Café Goldegg, la nostra scelta per provare un autentico caffè storico di Vienna.
Il locale risale al 1910 e all’interno tutto è conservato con cura: il biliardo per la carambola, la stufa di ghisa, i divanetti imbottiti, gli immancabili quotidiani a disposizione dei clienti. Noi ovviamente siamo qui per le torte, anzi per la regina delle torte: una vera Sacher con panna e una Linzer a base di mandorle (9 Eu).
Lo spuntino dolce ci dà le energie per riprendere la marcia verso il centro, ci dirigiamo verso la fermata della metro Sudtiroler e scendiamo di nuovo a Stephenplatz per il primo giro di souvenir: abbiamo individuato proprio nella strada di fronte all’ingresso della cattedrale (Jasomirgottstrasse) un negozietto che vende oggettistica a prezzi molto convenienti e compriamo: tazze di Klimt, gli immancabili magneti, t-shirt e pallina di Natale per i vari amici e parenti collezionisti (43.80 Eu).
Dalla piazza centrale ci spostiamo verso la via dello shopping di lusso di Vienna, Kohlmarkt, per vederla con le grandi luminarie accese: Tiffany, Rolex, Gucci, Bulgari… le vetrine sono più scintillanti che mai. La passeggiata finisce all’ingresso dell’Hofburg, il complesso di palazzi asburgici, un tempo centro nevralgico della vita politica e di corte.
Davanti all’ingresso ci sono le rovine romane di Vindobona, l’antico nome di Vienna, e ancora un mercatino di Natale, in assoluto il più ricercato e costoso.
Attraversiamo i cortili curatissimi dell’Hofburg e continuiamo dritti verso l’ormai famigliare Piazza Maria Teresa, posta tra il Museo Kunst e quello di Storia Naturale, per tornare in hotel con la metro.
Il passaggio in camera serve giusto per alleggerirci delle spese fatte e usciamo subito per cena. Abbiamo le idee chiare su dove andare: un locale a 200 metri da noi, che raggiungiamo senza prenotazione e con tanta curiosità. Lo abbiamo scelto dopo aver letto diverse recensioni che posso sintetizzare così: locale non per turisti, anzi, i proprietari non gradiscono molto chi parla in inglese e in un paio di occasioni hanno respinto, anche in modo sgarbato, persone non di lingua tedesca. In più di una recensione veniva suggerito addirittura di imparare qualche parola tedesca per ingraziarsi i gestori.
Noi avevamo intenzione di provare una vera gasthaus e con queste premesse Seidl & Schmankerl ci è sembrata la più genuina, impressione che sarà pienamente confermata dall’esperienza fatta.
Il locale è piccolo, arredato con tante foto e oggettistica che rende l’ambiente un po’ eccentrico ma rilassante. Non abbiamo la prenotazione, ci presentiamo in inglese e la proprietaria non è affatto burbera come ha descritto qualcuno, anzi: ci fa accomodare con un gran sorriso e si mette a nostra disposizione per spiegarci il menù. Subito mostra piena empatia con la gravidanza di Federica mentre per me ordina un boccale grande di birra Puntigamer.
Anita è una persona diretta: spiega come stanno le cose senza tanti fronzoli e ci indirizza in modo schietto. Dopo pochi minuti ci serve una grande schnitzel di maiale con patate e una patata ripiena con prosciutto e formaggio.
Al termine della cena vuole sapere come siamo stati, cosa facciamo a Vienna, ci racconta un po’ della sua vita e i programmi che ha per il periodo natalizio. Si trattiene a lungo con noi, tanto che è il marito a chiamarla per dirle che è ora di chiudere. Lasciamo il locale insieme a loro, paghiamo solo 24.80 Euro per la nostra cena e salutiamo Anita contenti di aver seguito il nostro istinto, senza fidarci completamente delle recensioni negative che avevamo letto.
Siamo vicini al nostro hotel, non ci sarà da fare una passeggiata digestiva anche perché ci sono due gradi sotto lo zero e la temperatura percepita è addirittura -6!

Quanto abbiamo camminato oggi? 9,3 km

04/12 Vienna

La mattina inizia come ormai di consueto con una spesuccia da BILLA dove con 5.70 Euro compriamo tre paste, due panini e tacchino arrosto per prepararci uno spuntino da portare via prima di uscire.
Prendiamo la metro e torniamo a Stephansplatz e da qui percorriamo Karntnerstrasse, una strada commerciale dove si trovano grandi negozi monomarca e di souvenir. Compriamo ancora qualche tazza e dopo una sosta nella piazza del Teatro dell’Opera per ricaricare le batteria al sole, proseguiamo la nostra passeggiata passando davanti all’Albertina ed entriamo nel curatissimo Burggarter, un grande giardino dove c’è una serra con piante tropicali e farfalle. Da qui seguiamo le indicazioni che, come un labirinto tra palazzi governativi, ci portano fino alla Biblioteca Nazionale Austriaca.
L’ingresso costa 8 Euro, forse una cifra importante rispetto agli ambienti da vedere, però chi ama libri, architettura e arte, un passaggio qui lo deve fare.
Lasciamo cappotti e zaini in un armadietto a gettoni ed entriamo nel grandioso salone di gala del XVIII secolo, lungo 80 metri: un trionfo di barocco, affreschi raffinati e pareti altissime letteralmente “murate” di libri. Al centro della pianta a croce del salone c’è la statua dell’Imperatore Carlo VI d’Asburgo e quattro pregiati mappamondi costruiti a Venezia, due che riproducono il globo terracqueo e due la volta celeste. I libri sono 200.000, 15.000 dei quali provenienti dalla collezione privata del principe Eugenio di Savoia, sono volumi pubblicati tra il 1501 e il 1850, tomi delicatissimi e rari, tutti consultabili grazie a una grande opera di digitalizzazione eseguita in collaborazione con Google.
Al termine della visita torniamo sulla strada percorsa al mattino per andare da Mostly Mozart a comprare due barattoli di latta per il the e uno shottino (11 Eu); poco più avanti (civico 6) entriamo nel negozio Gustav Klimt Exhibition dove sono raccolti tutti i gadget a tema Klimt visti un po’ ovunque. I prezzi sono adeguati se non addirittura minori di altri negozi e, per alcuni oggetti, la qualità è decisamente migliore. Qui compriamo una sportina e una t-shirt del Bacio fatta davvero bene (25 Eu).
Dopo un passaggio nella pasticceria Aida per assaggiare un paio di macarons al pistacchio e vaniglia (2.40 Eu), riprendiamo la metro per tornare al Rathaus a comprare ancora tisana allo strudel per confezionare dei regali di Natale con i barattoli appena acquistati.
Mentre cala il sole e la temperatura si abbassa notevolmente camminiamo fino all’Università generalista di Vienna del 1365, entriamo a fare un giro e restiamo impressionati dall’edificio storico, dalla cura dei corridoi, le sale, i cortili e, ovviamente, dalle targhe dedicate ai tanti Nobel austriaci titolari di una cattedra. Per cercare il nostro ultimo mercatino di Natale, restiamo in tema universitario e prendiamo due tram per spostarci a Spittelgasse, dove si trova il campus degli studenti. Il mercatino è il più difficile da trovare e abbastanza lontano dal centro, ma vale la pena cercarlo: è sicuramente il più frizzante e pieno di giovani che si divertono. La collocazione all’interno di un parco, con due piccole piste di curling, un presepe a grandezza naturale e alcune giostre, è molto suggestiva. Compriamo un cartoccio di patate (3.80 Eu) e continuiamo la nostra passeggiata mentre il freddo riporta la colonnina di mercurio sotto lo zero.
I nostri giri per mercatini sono ufficialmente finiti: ne abbiamo visti ben 10 che ci fanno dichiarare Vienna la nostra capitale dei mercatini! Forse ce ne sono più qui che in tutte le altre città europee che abbiamo visitato nel periodo di Natale!
Riprendiamo il tram e scendiamo al capolinea, la stazione Westbahnhof, e poi con la metro raggiungiamo la fermata del nostro hotel. La scelta per cena stasera sarà facile: bissiamo il locale dove siamo stati meglio nelle tre cene precedenti, quindi torniamo da Bauernbräu e stavolta ordiniamo una zuppa viennese fatta con brodo di carne, spaghettini e verdure miste; due grandi polpette di carne fritta e speziata; il gulash che ci è piaciuto tanto e il gran finale con l’adorato strudel di mele con crema alla vaniglia. Con il solito abbinamento di birra e acqua, spendiamo 38.50 Euro.
I gestori ci hanno riconosciuto e hanno mostrato apprezzamento per il nostro bis, così prima di uscire ci regalano due barrette di cioccolata per rendere più dolce il ritorno in Italia.

Quanto abbiamo camminato oggi? 10,4 km

5/12 Vienna -Roma

Ultimo giorno a Vienna ma abbiamo un ottimo orario per il volo e possiamo goderci ancora un po’ la città: l’aereo decolla alle 18:00 e abbiamo il tempo per fare tutto con calma.
Dopo il check-out lasciamo i bagagli in hotel per andare a vedere l’ultima attrazione in programma: prendiamo la metro, scendiamo a Karlsplatz e raggiungiamo a piedi il vicino Naschmarkt, un mercato all’aperto molto conosciuto a Vienna per la gastronomia.
Ci piace sempre vedere i mercati rionali e questo è davvero grande: ci sono alimenti provenienti da mezzo mondo, in particolare va forte tutto ciò che è mediterraneo. C’è tanta Italia e tanto medio oriente, diciamo che siamo proprio noi a dare un po’ di colore all’ambiente. Spezie, olive, specialità di mare, formaggi, dolci… respiriamo un po’ di aria di casa e sembra che anche i viennesi lo apprezzino molto. Negli anni il mercato è diventato anche meta turistica e difatti ci sono tanti negozietti di souvenir dove non conviene affatto comprare! Le stesse identiche cose in centro costano meno 😉
Al termine della nostra passeggiata rientriamo verso l’hotel in metro ma scendiamo una fermata prima per vedere un pezzo della Mariahilferstrasse con i negozi aperti, visto che il giorno del nostro arrivo erano tutti chiusi. Facciamo qui le ultime tappe per gli acquisti: entriamo da Holy and Hell per comprare un boccale personalizzato (10 Eu) e poi ci spostiamo da Schokothek per fare il pieno di cioccolata. Compriamo 4 etti di Lindt di vari gusti (arancia, pistacchio, champagne, cappuccino, cocco), una tavoletta al punch e una al caramello e per finire 3 confezioni di palle di Mozart, al pistacchio e al marzapane (40 Eu).
Mentre torniamo a prendere le valigie ci scappa anche l’ultima visita da BILLA, stavolta per portare in Italia i preparati per il gulash e ancora una confezione di palle di Mozart (7.80 Eu).
Siamo in largo anticipo per prendere il CAT delle 15:37 che ci porterà dritti in aeroporto (anche al ritorno il treno diretto collega il centro con l’aeroporto ogni 30 minuti).
Abbiamo programmato tutto bene, in questo viaggio i tempi sono stati diversi: ci siamo allungati di un giorno rispetto al solito week end, così abbiamo fatto meno corse. Soprattutto abbiamo preso meno freddo alla panza, anche se eravamo attrezzatissimi.
E faremo così anche in futuro: quando arrivano i figli non bisogna smettere di viaggiare, bisogna solo organizzarsi meglio 😉

Ma alla fine, quanto abbiamo camminato? 47,2 km

Note
Hotel prenotati su Booking
Guida di riferimento: Lonely Planet Vienna disponibile su Amazon
Libri letti su Kindle: Bugiarda di Sara J. Naughton

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