Tag: scrittura creativa

Leggere e capire

Leggere_capireQuando abbiamo di fronte un testo, la sua elaborazione mentale passa prima attraverso gli occhi, poi va al cervello. Questi sono i due passaggi fondamentali della comprensione di un testo:

1) La percezione visiva e quindi la decodifica delle parole.
2) La rappresentazione della realtà che deriva dal significato del testo, logica conseguenza della decodifica del punto 1.

Ora, per capirci meglio, vi lascio un testo che sta girando attraverso diverse catene di S. Antonio, leggetelo qui, non fate spam 🙂
Leggete e poi rileggete più velocemente:

Sceodno una rcrecia sovtla in una Uvinisertà iatilana, non ha ipmotrzana
in qalue odrnie le ltetree snoo dsioptse in una proala l’ucina csoa
ipmotratne è che la pmira e l’utlmia ltereta sanio al psoto gustio.
Il rseto può esrese una talote cnfosounie ed esrese acnroa cmpolteanemte cmprosneilibe.
Qeutso prehcé non lgegamio ongi sniolga ltertea ma la praloa nlela sua itnezreza.

Allora? che ne dite? siete confusi? State pensando? Va bene così… 🙂
Alla prossima! Ciao, G.

 

Ancora sullo stile. Esercizi.

I diversi stili proposti da Queneau non vanno solo letti. Per una migliore comprensione andrebbero studiati, provati, sperimentati; ancora meglio se ne dovrebbero inventare di nuovi. In basso trovate alcuni stili che ho usato per rielaborare la notizia, vera, che segue (risale agli inizi di febbraio del 2003):

“Ieri un fulmine ha colpito una cabina di pilotaggio del Boeing 737 dell’Air One tra Milano e Lamezia Terme. Il comandante ha visto il fumo uscire dalla consolle di comando e ha subito avvertito la torre di controllo. Il Boeing è atterrato regolarmente e i 19 passeggeri sono scesi normalmente e senza particolari problemi”.

STILE “GIORNALISTA IN CERCA DI SCOOP… MA A CORTO D’IDEE!” (quanti cliché trovate?)
Sfiorata la tragedia in volo. La notizia è di ieri: un Boeing 737 dell’Air One ha rischiato di schiantarsi al suolo. Solo il sangue freddo dell’equipaggio è riuscito ad evitare l’ennesima catastrofe dell’aria.
Il dispaccio d’agenzia non è stato diramato tempestivamente perché gli inquirenti stanno analizzando le probabili cause che hanno costretto il velivolo all’atterraggio d’emergenza. Non si esclude nulla: dall’attentato terroristico alla remota ipotesi di un fulmine.

STILE “PILOTA MEGALOMANE”
Eravamo in volo da qualche minuto quando un intenso bagliore ha accecato il mio secondo (e inutile…) pilota. Ho capito subito che eravamo stati colpiti da un fulmine. Non ho perso la calma perché ho partecipato alla progettazione di questi Boeing e so con certezza che sono dotati di un ottimo sistema per scaricare l’elettricità. Piuttosto, ho pensato all’incolumità dei passeggeri (e delle hostess…), così, dopo essermi gettato tra le fiamme per spegnerle, ho cominciato la manovra d’atterraggio. Prima però, mi sono preoccupato di rassicurare personalmente le persone a bordo mostrandomi loro nel pieno delle mie forze: è stata una buona idea, li ho visti rilassarsi come per magia.
Dopo aver avvisato la torre di controllo, ho tirato fuori il carrello e il resto… ordinaria amministrazione! Nessuno mi ringrazi, ho solo fatto il mio dovere.

STILE INDECISO
Ieri, o ieri l’altro, un Boeing 737, ma più probabilmente un 747, dell’Alitalia, anche se alcune fonti riportano Air One, è stato colpito, o sfiorato, ancora non è certa la dinamica, da un fulmine (e se fosse stato un missile?).
A bordo (ma alcuni passeggeri affermano di aver visto uscire del fumo da una delle ali, la destra per alcuni, sinistra per degli altri) si è sviluppato un tremendo principio d’incendio che ha costretto il pilota all’atterraggio d’emergenza, una prassi d’emergenza obbligatoria in condizioni simili.

STILE RAPPORTO DI POLIZIA
Ieri, mentre il sottoscritto sorvolava la penisola al comando del Boeing 737 di proprietà della compagnia Air One, sulla solita tratta aerea da Milano a Lamezia, mi sono imbattuto in fulmine che ha colpito il velivolo. Come previsto dall’addestramento, attuavo tutte le procedure del caso e procedevo con la richiesta di spazio per l’atterraggio d’emergenza presso la relativa torre di controllo. Una volta riportato a terra l’aeroplano i passeggeri sono potuti scendere incolumi.