Leggere e capire

Leggere_capireQuando abbiamo di fronte un testo, la sua elaborazione mentale passa prima attraverso gli occhi, poi va al cervello. Questi sono i due passaggi fondamentali della comprensione di un testo:

1) La percezione visiva e quindi la decodifica delle parole.
2) La rappresentazione della realtà che deriva dal significato del testo, logica conseguenza della decodifica del punto 1.

Ora, per capirci meglio, vi lascio un testo che sta girando attraverso diverse catene di S. Antonio, leggetelo qui, non fate spam 🙂
Leggete e poi rileggete più velocemente:

Sceodno una rcrecia sovtla in una Uvinisertà iatilana, non ha ipmotrzana
in qalue odrnie le ltetree snoo dsioptse in una proala l’ucina csoa
ipmotratne è che la pmira e l’utlmia ltereta sanio al psoto gustio.
Il rseto può esrese una talote cnfosounie ed esrese acnroa cmpolteanemte cmprosneilibe.
Qeutso prehcé non lgegamio ongi sniolga ltertea ma la praloa nlela sua itnezreza.

Allora? che ne dite? siete confusi? State pensando? Va bene così… 🙂
Alla prossima! Ciao, G.

 

5 pensieri riguardo “Leggere e capire

  1. Verissimo: l’occhio acchiappa il tutto. La visione generale della parola, non delle singole lettere. Per me la visione è prioritaria, come per esempio scegliere il tipo di pagine, il carattere, la lunghezza delle righe. E’ un momento fondamentale, quando apro un doc nuovo di word. Una volta scelto, posso scrivere. La stessa cosa mi capita quando devo scegliere un libro da comprare: mi attardo per molti minuti davanti ad una pagina, alla disposizione generale della scrittura sul foglio, alla grafica e persino al tipo di grana della carta. Questa percezione formale, visiva, strutturale è precedente ad ogni mia scelta contenutistica. Ogni tanto mi obbligo a non farci caso, ma è impossibile: quel libro lo porto a letto, lo poggio sul cuscino (leggo a pancia in giù), lo avvicino ai miei occhi, respiro l’odore dei fogli ad un millimetro, ci passo lunghi minuti in confidenza… non posso quindi rischiare di aver a che fare con qualcosa di sgradevole. Un bacio, Missy.

  2. Ciao Missy
    Non sei l’unica a odorare le pagine dei libri, lo faccio anch’io! Anzi, non nascondo che se l’odore non mi soddisfa non compro il libro… come si fa a gustare una cosa che puzza?!
    Ah! Io di solito leggo sdraiato su un fianco…
    Baci, G.

  3. Gino carissimo, chissà se non sia possibile scoprire l’indole di una persona da come tiene un libro a letto. Io, come ho detto, sempre a pancia in giù. Mi infilo in fondo al letto, alzo le coperte fin sopra la testa che sembro una lumaca che fa capolino, spingo il cuscino sulla spalliera, e metto il libro al posto del cuscino. Poi punto i gomiti sul letto e così vado avanti nella lettura. Ho una piccola luce azzurra (quella che non fa male agli occhi), puntata scientificamente sui fogli, e con la pinza per i capelli blocco le pagine che via via vado scorrendo. Il fatto però è che non duro a lungo. Dieci minuti massimo. Poi crollo. Diverso è invece quando leggo per lavoro, alla scrivania, con tutti i testi e le foto e le fotocopie, i post-it come coriandoli ovunque, e al centro di ogni cosa, il portatile per scrivere. Questa posizione è scomoda, ma putroppo non mi viene mai il cuore di portarmi un testo di archeologia a letto. ;))

  4. Ciao Gigi!E’ impressionante quanto il cervello sia complesso! Le informazioni acquisite sono impacchettate in una delle infinite camere(neurone: pensare che è una piccolissima cellula!!)di cui è costituito. La rielaborazione della parola, è comunque relativa al contesto nell’insieme… quindi lui, il cervello, è capace decodificare il significato della parola a seconda dell’argomento.Non so se la parola scritta “male” sarebbe identificata se posta al di fuori una frase…
    Comunque l’argomento da te proposto è molto interessante;penso che chiederò a persone competenti più informazioni!Baci e a presto 😉 Sonnei

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.