Categoria: Monaco di Baviera

Leggere e viaggiare: libri ambientati a…

Tutte le copertine dei libri ambientati a...
Le copertine dei libri abbinati ai diari di viaggio.

Il 2020 (e speriamo solo il 2020) sarà ricordato per il Covid-19, il Coronavirus che ha stravolto il mondo e cambiato le nostre abitudini.

Per me e Federica non sarà mai un anno triste perché il 19 marzo 2020, nel pieno dell’emergenza sanitaria, è nata la nostra Diana: una coraggiosa viaggiatrice pronta a esplorare il mondo.

Ora, però, dobbiamo stare in sicurezza, aspettare che la situazione globale migliori e accontentarci di viaggiare con la fantasia.

Il tempo di partire tornerà, noi ricominceremo dall’Italia e speriamo lo facciano in tanti. Nel frattempo abbiamo sempre a disposizione i libri per conoscere nuovi personaggi, luoghi e culture.

Quando viaggiamo i libri non mancano mai e, durante l’organizzazione, cerchiamo sempre titoli collegati ai luoghi che visiteremo. Non solo, perché al ritorno è piacevole anche leggere storie ambientate nei luoghi visti: è un po’ come tornarci.

Per questo da buon viaggiatore e lettore posso dare qualche consiglio a chi vuole viaggiare con la mente e a chi – finalmente! – sta preparando la valigia.

Ogni luogo che segue è collegato al suo diario di viaggio. Oppure sono i diari di viaggio ad essere collegati a quei libri?
Non so, l’importante è viaggiare e leggere! 😉

Libri ambientati a New York (e dintorni)
Il giovane Holden – J.D. Salinger
Corruzione – D. Wislow
Tre camere a Manhattan – G. Simenon
Il bar delle grandi speranze – J.R. Moehringer
Questo bacio vada al mondo intero – C. McCann

Titoli abbinati al Diario di viaggio in USA: New York

Libri ambientati a San Francisco (e dintorni)
Un lavoro sporco – C. Moore
Anime di seconda mano – C. Moore
Il postino suona sempre due volte – J.M. Cain

Titoli abbinati al Diario di viaggio a San Francisco e grandi parchi USA

Libri ambientati a New Orleans
Una stanza piena di sogni – R. Sepetys
Una banda di idioti – J.K. Toole

Titoli abbinati al Diario di viaggio in USA: New Orleans

Libri ambientati a Los Angeles e dintorni
Cane mangia cane – E. Bunker
L.A. Confidential – J. Ellroy

Titoli abbinati al Diario di viaggio in USA: Los Angeles e San Diego

Altri libri ambientati in USA
La marcia – E.L. Doctorow (Georgia e Savannah)
Ascoltavo le maree – G. Mattioni (Savannah)
Duma Key – S. King (Florida)

Titoli abbinati al Diario di viaggio in USA: Florida e Savannah

Libri ambientati in Giappone
Leggero il passo sui tatami – A. Pastore
Autostop con Buddha – W. Ferguson
Kwaidan. Storie misteriose e stravaganti – L. Hearn
Fiabe giapponesi antiche – Y.T. Oazaki
Pioggia nera su Tokyo – B. Eisler

Titoli abbinati al Diario di viaggio in Giappone

Libri ambientati in India
Shantaram di G.D. Roberts
La città della gioia – D. Lapierre
Vita di Siddhartha il Buddha – Thich Nhat Hanh

Titoli abbinati al Diario di viaggio in India

Libri ambientati in Perù
I simboli maya, inca e aztechi – H. Owusu
La via d’oro – J. Rollins

Titoli abbinati al Diario di viaggio in Perù

Libri ambientati a Parigi
Il bello della vita – D. Rhodes
Il club degli incorreggibili ottimisti – J.M. Guenassia
La vita davanti a sé – R. Gary
L’eleganza del riccio – M. Barbery
Gli ingredienti segreti dell’amore – N. Barreau

Titoli abbinati al Diario di viaggio a Parigi e Disneyland

Libro ambientato a Giverny (e dintorni)
Ninfee nere – M. Bussi

Titolo abbinato al Diario di viaggio in Normandia e Mont Saint-Michel

Libri ambientati a Granada (e dintorni)
I racconti dell’Alhambra – W. Irving
La mano di Fatima – I. Falcones

Titoli abbinati al Diario di viaggio in Andalusia: Granada e Cordoba

Libri ambientati a Berlino
Violette di Marzo – P. Kerr
Lettera a Berlino – I. McEwan

Titoli abbinati al Diario di viaggio a Berlino

Libro ambientato a Monaco di Baviera (e dintorni)
Al servizio di Adolf Hitler di S.V. Alexander

Titolo abbinato al Diario di viaggio a Monaco di Baviera (mercatini di Natale)

Libri ambientati a Vienna
Doppio sogno – A. Schnitzler
La variante di Lunenburg – P. Maurensig

Titoli abbinati al Diario di Viaggio a Vienna (mercatini di Natale)

Libri ambientati ad Auschwitz
La notte – E. Wiesel
Anus Mundi – Cinque anni ad Auschwitz-Birkenau – W. Kielar

Titoli abbinati al Diario di viaggio a Cracovia e Auschwitz

Libri ambientati a Mosca e San Pietroburgo
Gorky Park di M. C. Smith
I racconti di Pietroburgo – N.V. Gogol

Titoli abbinati al Diario di viaggio a Mosca e San Pietroburgo

Libro ambientato a Lisbona (e dintorni)
La notte di Lisbona – H.M. Remarque

Titolo abbinato al Diario di viaggio a Lisbona e Sintra

Libro ambientato a Istanbul (e dintorni)
Topkapi – E. Ambler

Titolo abbinato al Diario di viaggio a Instanbul

Libri letti in Cambogia
Cos’è il buddismo – J.L. Borges
Buddha – L.V. Arena

Titoli abbinati al Diario di viaggio in Cambogia

Mercatini di Natale: idee last minute per un viaggio a tema

I mercatini di Natale sono uno stimolo in più per visitare queste 4 città in Europa, da vedere e da gustare
A sinistra la ruota panoramica di Place de la Concorde, a Parigi.
Al centro: particolari dei mercatini di Natale a Monaco di Baviera, Bratislava e Vienna.
A destra: Rynek Glowny, la piazza centrale di Cracovia.

Mercatini di Natale: in passato erano circoscritti ad alcune località montane, dove la neve dà un contributo determinante per la giusta atmosfera natalizia; poi sono stati esportati nelle grandi città – specie del Nord Italia ed Europa – e adesso si trovano praticamente ovunque, anche in riva al mare!

Il successo dei mercatini di Natale è ormai globale, tanto che iniziano sempre prima e finiscono sempre più tardi. In alcuni casi raddoppiano addirittura i canonici 40 giorni previsti dal calendario dell’Avvento.

Complici le stagioni calde sempre più lunghe, sembra che in tanti aspettino con ansia il freddo, i colori dell’inverno e la magia del Natale, al punto tale che si è creata una nicchia di mercato nel settore turistico: le persone che viaggiano per visitare i mercatini di Natale.

Io e Fede abbiamo cominciato a fare questi viaggi dal 2013, anche se per noi il mercatino di Natale è l’alibi perfetto per scoprire nuove città oppure rivedere sotto un’altra luce diversa luoghi che già conosciamo. Ma soprattutto viaggiamo in questo periodo per trovare quello che ci piace di più di questi eventi tradizionali: i profumi, il cibo, l’artigianato, le decorazioni e le idee per qualche regalo particolare.

Quest’anno torneremo a Vienna – come spiegherò più avanti, in passato l’abbiamo vista di sfuggita – per visitare bene la capitale austriaca. Nel recente diario di viaggio in USA l’ho accennato, ma adesso si vede chiaramente: Fede ha un bellissimo marsupio da portare a spasso e quindi faremo tutto con più calma. Musei, gite fuoriporta, shopping, monumenti, ecc… sarà un viaggio più rilassato e meno frenetico. O almeno, questi sono i buoni propositi... di Natale! Al ritorno vedremo com’è andata sul diario di viaggio dedicato 😉

Adesso elenco i mercatini di Natale più belli tra quelli visti finora: non è una classifica, sono spunti per abbinare un viaggio all’estero in un periodo dell’anno dove c’è tanto da vedere… e da gustare! 🙂

Mercatini di Natale a Vienna e Bratislava
Questo viaggio fu organizzato tutto su Bratislava, la piccola capitale slovacca. Però, siccome Vienna dista solo 55 chilometri e un’ora di treno, andammo a visitare anche questa città con una gita di un giorno.
Ci è servito moltissimo perché Vienna ci è piaciuta e a distanza di quattro anni ci torniamo per dedicarci più tempo.
Abbiamo un bellissimo ricordo di Hlavné Namastie, la piazza centrale di Bratislava: piccola, raccolta, con i suoi chalet bianchi e rossi. Ah! Quanto era bello passeggiare tra le bancarelle con una bella zemiakové placky calda: un’enorme frittella di patate da assaggiare assolutamente.
Visita extra consigliata: il castello di Devin.

Mercatini di Natale a Monaco di Baviera
Monaco è bellissima, si mangia e si beve bene ed è una sorta di capitale europea dei mercatini di Natale. Ce ne sono tanti e sono tutti belli e ben organizzati. Il migliore? Ovviamente quello dedicato a Gesù Bambino che ha il suo epicentro nella storica Marienplatz e coinvolge diversi isolati del centro storico. Da non perdere i brezel freschi, appena sfornati nell’adiacente Viktualienmarkt, e il vino rosso caldo aromatizzato alla ciliegia (con il bicchiere del buon ricordo).
Visita extra consigliata: il lager di Dachau.

Mercatini di Natale a Parigi
Parigi è sempre bella, sempre. Quindi figuriamoci a Natale!
Il nostro primo viaggio insieme è stato proprio a Parigi, era fine agosto e faceva un caldo tremendo, per questo ci siamo tornati dopo un anno in pieno inverno! I mercatini di Natale di Parigi sono in diversi luoghi della città ma il più grande e divertente è quello sulla mitica Avenue des Champs-Élysées: una passeggiata già meravigliosa che nel periodo natalizio diventa ancora più spettacolare.
Visita extra consigliata: ovvio, Disneyland Paris! Che fai? Vai a Parigi e non vuoi vedere cosa combinano a casa Disney a Natale?

Mercatini di Natale a Cracovia
La capitale culturale polacca è elegante e romantica. Ci sono tantissime cose da vedere: chiese, castelli, piazze e interi quartieri come il ghetto.
I mercatini di Natale principali sono in Rynek Glowny, la splendida piazza principale, altri ne abbiamo visti vicino alla stazione e al centro commerciale Krakow Glowny. In questo viaggio siamo stati particolarmente fortunati perché abbiamo trovato la neve e l’atmosfera era particolarmente suggestiva.
Il cibo di strada che abbiamo apprezzato di più? Oscypek, scamorzine affumicate e grigliate sulla brace, avvolte in una strisciolina di bacon e decorate con una prugna.
Visita extra consigliata: il famigerato campo di concentramento di Auschwitz.

Diario di viaggio: Monaco di Baviera e Dachau

Mercatini di Natale a Monaco di Baviera
I mercatini di Natale di Marienplatz, Dachau e i surfisti dell’Eisbach

Monaco di Baviera. Stavolta è toccato ai mercatini di Natale a Monaco di Baviera.
Ormai siamo ufficialmente mercatinofili: tutto iniziò nel 2013. Volevamo vedere Parigi a Natale, siamo andati, ci abbiamo trovato dei fantastici mercatini natalizi e da allora non ci siamo più fermati. Porto, Bratislava e Vienna, Cracovia, Sofia e adesso Monaco di Baviera, in Germania.
Siamo praticamente pronti per fare una nostra classifica dei mercatini di Natale più belli, e prima o poi arriverà. Intanto vediamo com’è andata nella capitale bavarese…

07/12 Roma – Monaco di Baviera

Partiamo da casa alle 07:45 per lasciare la macchina al solito parcheggio AltaQuota2 di Fiumicino. Prendiamo la navetta e alle 10:15 siamo in aeroporto per il nostro volo Vueling in partenza alle 11:20. Il biglietto è stato comprato il 20/09, appena uscita la newsletter promozionale per i voli invernali, ed è costato 85 Euro a persona.
Il volo fila liscio, atterriamo a Monaco di Baviera alle 13:10 e seguiamo le indicazioni con il simbolo verde della S-Bahn, la ferrovia che attraversa Monaco di Baviera e la collega alle località limitrofe.
I cartelli ci portano alla biglietteria dove compriamo un biglietto giornaliero, per tutti i mezzi pubblici (bus, metro, tram e ferrovia) e valido per un gruppo fino a 5 persone. Costa 24.30 Euro e se conviene a noi che siamo solo due immagino quanto sia utile a una famiglia, visto che una corsa singola in metro costa 2.60 Euro e il collegamento dall’aeroporto al centro 11.60 Euro a persona! Quindi sfatiamo il mito dei trasporti costosi, anzi, hanno un prezzo equilibrato perché funzionano e incentivano più persone insieme a usare i mezzi pubblici invece di quelli privati.
Dopo un tragitto di 40 minuti la nostra S-1 ci lascia alla stazione Donnersbergerbrucke, a soli 300 metri dall’hotel scelto per questo viaggio: Hampton By Hilton Munich City West
Abbiamo ragionato in maniera strategica: lontani dal centro storico e vicini a una stazione ben servita, ci passano ben 7 linee della S-Bahn. Ci bastano 3 fermate e meno di 10 minuti per arrivare nel cuore di Monaco di Baviera, si può fare.
Difatti subito dopo il check-in siamo già in Marienplatz e visto che abbiamo superato l’ora di pranzo, recuperiamo subito con un grande panino con salsiccia tradizionale bavarese e mostarda (4 Eu): ecco i mercatini di natale di Monaco di Baviera! L’atmosfera è incantevole: gli edifici severi, gotici e fiammeggianti del vecchio e nuovo municipio sovrastano decine di chalet di legno con i tetti a spiovente. La piazza che di solito ospita artisti di strada e band musicali è decorata per il Mercatino di Natale di Gesù Bambino. C’è tanta gastronomia: dolci, castagne, salumi, formaggi, vino caldo aromatizzato… e idee regalo: abbigliamento, decorazioni, saponi, candele, artigianato.
Diamo un’occhiata in giro, ci fermiamo a leggere le informazioni storiche della Colonna della Madonna, al centro della piazza, e dell quarto carillon più grande d’Europa, il Glockenspiel, posto sulla facciata principale del Neues Rathaus, il nuovo municipio. Da qui ci muoviamo verso l’adiacente Peterskirche, la chiesa più antica della città, chiamata affettuosamente dagli abitanti Alte Peter, vecchio Peter, perché esiste sin dalla fondazione di Monaco di Baviera.
La chiesa dista pochi metri dalla nostra prossima destinazione: Viktualienmarkt, il più antico mercato di generi alimentari di Monaco, attivo dal 1807. Tutti i giorni i commercianti vendono prodotti caseari, uova, pesce, selvaggina, frutta e verdura. Praticamente un mercatino di Natale perenne: in questo periodo è ancora più caratteristico e lo conferma il suo noto palo della cuccagna decorato per le feste, ma anche nel resto dell’anno non deve essere affatto male per atmosfera e genuinità 😉
Compriamo un grande brezel salato appena sfornato (0.55 Eu) e lo mangiucchiamo mentre ci spostiamo verso Frauenkirche, percorrendo l’ampia strada commerciale Kaufingerstrasse che sui lati ospita tanti negozi e al centro della carreggiata gli chalet del mercatino, esattamente  come avviene lungo la Sendlingerstrasse, l’altra strada che parte da Marienplatz. Si è capito: il mercatino non è proprio -ino, si estende su diversi isolati ma non è dispersivo. Il centro è tutto pedonale, a dimensione d’uomo e la passeggiata è sempre gradevole.
A metà percorso ci fermiamo a scattare foto ai noti campanili con cupola a cipolla di Frauenkirche, paralleli e alti 100 metri sono un simbolo della città che caratterizza lo skyline da secoli. La cattedrale che risale al 1488 è enorme, ospita fino a 20.000 fedeli e il nome del suo vescovo più noto lo conosciamo tutti: Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI.
Torniamo sulla strada principale e continuiamo a camminare fino al termine, dove si trova Michaelskirche, una chiesa enorme le cui volte a botte sono inferiori solo a quelle della basilica di San Pietro a Roma! Qui c’è il miglior coro religioso della città che canta ogni domenica ma noi siamo fortunati perché entriamo nel momento esatto in cui fuori inizia a piovere e dentro cominciano le prove. Tutto esattamente come accadde durante il viaggio a New York: sarà un segno divino? 😉
All’uscita troviamo la temperatura molto più bassa, quindi ci scaldiamo con tre frittelle di patate con sour cream (5 Eu) e camminiamo fino alla Hofbrauhaus, la birreria storica più famosa di Monaco di Baviera e forse del mondo. Costruita nel 1589 è una delle sette fabbriche storiche di birra (HB) della città, arredata con i classici tavolacci da Oktoberfest ospita fino a 3000 persone sotto le sue volte affrescate con motivi floreali. Purtroppo è tristemente nota anche perché qui, nel 1920, Hitler tenne il comizio nel quale enunciò i 25 punti fondativi del partito nazista.
La nostra idea iniziale era di fermarci a bere qualcosa qui ma la notorietà del luogo attira un mucchio di persone: non solo è difficilissimo trovare un posto ma c’è anche un baccano infernale con gruppi di turisti che seguono le istruzioni delle guide per prendere posto e assaggiare le specialità bavaresi. Non fa per noi, meglio cercare altro… 😉
Decidiamo di riprendere la strada e percorriamo la Maximilianstrasse, un sontuoso boulevard che lungo i suoi porticati ospita solo negozi di lusso con vetrine sfavillanti che espongono oggetti costosissimi. Ovviamente qui c’è molto meno traffico.
Passiamo in rassegna un numero indefinito di gioiellerie e case d’alta moda, ammirando palazzi monumentali e il magnifico Teatro Nazionale. Poi, arrivati agli imponenti edifici del Residenz, sede del Palazzo Reale, rientriamo verso Viktualienmarkt dove troviamo chiuse le botteghe che avevamo individuato per cenare. Effettivamente in questa piazza lavorano tutti i giorni dell’anno e a fine giornata chiudono, non hanno a niente a che vedere con i mercatini di Natale che sono aperti fino a tardi.
Dobbiamo improvvisare un piano B e siccome siamo stanchi, è venerdì sera, sono le 20 e tanti ristoranti hanno la fila fuori, tentiamo di entrare senza prenotazione in un paio di locali piccoli e interessanti che ci respingono. Il terzo tentativo lo facciamo in un locale più grande che ci assegna un posto al volo e finalmente ci sediamo. Siamo da Bratwurstherzl, una bella birreria storica con arredi in legno, una grande brace a vista e un menù con piatti bavaresi e birre: proprio quello di cui abbiamo bisogno! Ordiniamo: schnitzel di vitello con insalata di patate e cetrioli, 8 salsiccette di Norimberga alla griglia con patatine fritte, birra Munich lager e dark da 0,5 e spendiamo 35 Eu.
Ora siamo accaldati ma fuori ci aspettano 2 gradi e la strada del ritorno in hotel, in una sola giornata ci siamo goduti il cuore di Monaco e nei prossimi giorni ci torneremo più volte: è bellissimo!

Quanto abbiamo camminato oggi? 8,4 km

08/12 Monaco di Baviera – Dachau

Alle 08:00 siamo in piedi per una grande colazione: salsicce, patate, bacon, waffle con miele e sciroppo d’acero, tisane, succhi, cereali, pane, marmellate e pure qualche croissant. Abbiamo bisogno di un carico energetico importante per affrontare la lunga giornata. Prima di uscire proviamo a prenotare il ristorante scelto per cena ma purtroppo risulta già pieno, in reception ci dicono che bisogna andare di persona e vedere se si è liberato qualcosa, il sabato è difficile trovare posto per la sera stessa.
Una volta fuori l’hotel andiamo in stazione e prendiamo il treno per il campo di concentramento di Dachau.
Come arrivare a Dachau da Monaco? Bisogna fare un normale biglietto XXL della S-Bahn, valido per tutto il centro città ma che comprende anche alcune località limitrofe, tra cui Dachau. Bastano 6 Euro per arrivare in questa zona e il biglietto continuerà a essere valido tutto il giorno per tutti i mezzi, decisamente conveniente.
Prendiamo la linea S2 in direzione Peteransen e scendiamo alla fermata Dachau. Appena fuori la stazione c’è il bus 726 che porta al lager e ci sono anche precise indicazioni per raggiungere il campo a piedi. L’ingresso è libero tutti i giorni e non è prenotabile, bisogna solo vedere gli orari di apertura e chiusura perché potrebbero variare durante l’anno. Solo il sabato e la domenica sono previsti dei tour guidati in italiano alle 11:30 al costo di 4 Euro a persona. Questa e altre informazioni sono reperibili sul sito ufficiale del memoriale.
Dachau inizialmente doveva essere un campo di lavoro e di addestramento delle SS, la sua costituzione fu una delle prime iniziative di Hitler quando salì al potere. Per il fuhrer Dachau doveva rappresentare una sorta di modello per gli altri campi. All’inizio doveva servire come campo di rieducazione e lavoro per gli oppositori e, nella maniacale ricerca del perfezionamento, divenne una specie di prototipo su cui sperimentare il rigore della nuova dottrina politica nazionalsocialista. Una dottrina e una sperimentazione che venivano applicate a uomini e donne privati di libertà e dignità. Lo sappiamo bene com’è andata la storia: i nazisti persero il controllo di tutto, a cominciare dall’umanità. Seppur in scala contenuta a Dachau sono stati commessi gli stessi atroci delitti che macchieranno per sempre la coscienza della Germania e dell’Europa.
Ci sembra di essere tornati indietro nel tempo, quando visitammo Cracovia e Auschwitz, le sensazioni sono le stesse perché quello che vediamo a Dachau – seppur in proporzione minore – è identico a ciò che abbiamo visto in Polonia. Dalle camerate, alle storie narrate, dalle camere a gas ai forni crematori, tutto è drammaticamente identico: la prova evidente di uno sterminio scientifico, compiuto con assoluta determinazione e meticolosità.
Proprio come due anni fa, anche qui fa molto freddo e tira un vento gelido, seguiamo il percorso consigliato sulla mappa dell’audioguida che abbiamo ritirato al centro informazioni (4 Eu) e silenziosamente visitiamo i padiglioni del museo, la scultura in bronzo dedicata alle vittime dell’Olocausto, il perimetro di filo spinato elettrificato, il cancello d’ingresso con la macabra scritta Arbeit Macht Frei.
Terminiamo la visita alle 16:00, rientriamo verso Monaco di Baviera e prendiamo altri mezzi pubblici per raggiungere il complesso dello Schloss Nymphenburg dove arriviamo mentre il sole sta calando. Giusto in tempo per scattare qualche foto al tramonto di questo elegante castello barocco, la cui facciata imponente, lunga 700 metri, si riflette nei canali d’acqua che nel progetto originario dovevano servire per collegare i palazzi residenziali della nobiltà bavarese che si sarebbe spostata da uno all’altro in barca, fino a Dachau. Il progetto non fu portato a termine ma canali e laghetti artificiali ci sono tutti e valgono sicuramente qualche fotografia, specie al tramonto 😉
Vicino l’acqua sembra faccia ancora più freddo, quindi stiamo giusto il necessario prima di riprendere il tram per raggiungere Hauptbahnhof, la stazione centrale. Da qui prendiamo la metro per arrivare a Theresienwiese, la celebre spianata dove ogni anno da oltre un secolo si tiene l’Oktoberfest (per gli appassionati di birra: la festa si chiama così perché termina sempre nel primo week end di Ottobre ma inizia tre settimane prima. Quindi, a dispetto del nome, gran parte della sagra si svolge a Settembre).
L’area fieristica riprende vita in questo periodo e diventa un altro grande mercatino di Natale. Dentro enormi tensostrutture ci sono artigiani, ristoranti etnici, spettacoli, concerti… e ovviamente tra un padiglione e l’altro ti puoi godere altri chalet per bere, mangiare e fare acquisti da mettere sotto l’albero. Dopo un lungo giro, prima di lasciare il grande prato, diamo uno sguardo all’imponente statua della Baviera e il Ruhmeshalle alle sue spalle, il pantheon delle personalità tedesche. Un tempio in stile neoclassico che raccoglie i busti scolpiti di esponenti dell’arte, della scienza, della letteratura, della politica che hanno dato lustro alla Germania nei secoli.
Torniamo alla metro e prendiamo la U5 fino alla stazione centrale per cambiare con la U1 e scendere a Rotkreutzplatz dove – guarda un po’ – troviamo un altro mercatino mentre stiamo cercando il ristorante scelto stamattina. Facciamo un giro rapido senza distrarci troppo mentre, guidati da Google Maps, proseguiamo altri 400 metri prima di entrare infreddoliti e affamati da Sappralott.
Per fortuna l’accoglienza è calda in tutti i sensi, forse abbiamo azzeccato l’orario perché ci assegnano subito un tavolo in una saletta tranquilla e ben riscaldata. Perfetto. Come perfetta sarà la cena, eletta a posteriori la migliore del viaggio: zuppa di gulasch, con carne, patate e pane; e una Munich schnitzel che consiste in due grandi filetti di manzo impanati con mostarda e rafano. Non solo, perché ordiniamo anche una specialità della casa: Sappralott Pfanderl, filetto di maiale con bacon grigliato servito con salsa di funghi su gnocchetti e insalata. Da bere due Augustiner 0,5 di cui una waiss. In totale spendiamo 35.30 Euro e usciamo dal locale rotolando per le porzioni giganti.
Tutto questo cibo calorico ci ha caricato le batterie giusto per tornare in hotel visto che ci raffredderemo molto presto: la temperatura è scesa due gradi sotto lo zero e ha iniziato anche a piovere!

Quanto abbiamo camminato oggi? 7,9 Km

09/12 Monaco di Baviera

Come ampiamente previsto dal meteo dei giorni scorsi, oggi la giornata non promette nulla di buono e dobbiamo organizzare un programma in base all’intensità della pioggia. Ma non sarà un problema perché sulla guida sono indicati tutta una serie di suggerimenti e luoghi da visitare in caso di brutto tempo: a quanto pare è un fenomeno atmosferico frequente da queste parti.
Approfittiamo di una tregua mattutina dopo il temporale della notte per raggiungere il gigantesco parco cittadino English Gartner, uno dei più grandi al mondo con ben 78 chilometri di sentieri. Siamo venuti e vedere i surfisti di città cavalcare l’onda perpetua del fiume Eisbach.
Avevamo letto che qui i surfisti ci sono a qualsiasi ora del giorno e con qualsiasi condizione meteo ma abbiamo pensato si trattasse di una quelle esagerazioni da guida tascabile e invece no! Quando arriviamo sul posto, nonostante un violento acquazzone e un freddo polare, troviamo una decina di surfisti in muta integrale che si lanciano uno alla volta sull’onda cittadina. Caduto uno, avanti un altro! Lo spettacolo ovviamente non è esaltante, specie per chi vive al mare, però è curioso.
Siccome siamo usciti senza muta decidiamo che non è il caso di provare e soprattutto di restare sotto la pioggia, quindi proprio davanti al ponte sull’Eisbach prendiamo il bus 100 per raggiungere il Deutsches Museum.
Questa linea attraversa la lunga strada su cui affacciano i principali musei di Monaco di Baviera, così sono tutti collegati e in caso di pioggia si può passare da uno all’altro in modo facile e senza bagnarsi.
Il Deutsches Museum è il museo della scienza e della tecnologia più grande del mondo, con oltre 28.000 oggetti esposti. L’ingresso costa 12 Euro e su sette piani si possono ammirare tutti i progressi e le scoperte dell’uomo, dall’agricoltura alla conquista dello spazio.
I piani più belli sono quelli della nautica e dell’aviazione, con enormi modelli di navi e aerei, per il resto ci è sembrato datato e poco interattivo rispetto ad altri musei simili visti in altre città, come Parigi e Valencia. Molto interessante il bookstore all’uscita, più che altro per avere qualche idea per fare un regalo originale, rigorosamente da cercare su Amazon e pagare la metà! 😉
Siamo stati abbastanza al chiuso, è tempo di uscire di nuovo e tornare a Marienplatz per l’ultimo giro al mercatino di Natale. Purtroppo piove ancora, pertanto facciamo un blitz a colpo sicuro e per i parenti collezionisti compriamo una pallina per l’albero di Natale e una t-shirt della città (24 Eu). A missione compiuta ci rilassiamo in uno chalet e mangiamo un brezel salato accompagnato da vino rosso caldo con ciliegie, e vino bianco aromatizzato all’arancia. Dopo la degustazione portiamo con noi i bellissimi boccali del buon ricordo (15 Eu).
Dopo questo sostanzioso aperitivo siamo pronti a raggiungere il ristorante scelto per cena, mentre siamo sul bus ci viene il sospetto che possa essere chiuso visto che la domenica molti esercizi non aprono (anche i centri commerciali). Facciamo una rapida ricerca su TripAdvisor e scopriamo che è proprio così! Scendiamo al volo dal bus e la fortuna torna a sorriderci perché l’alternativa che abbiamo scelto nei giorni scorsi è proprio vicino alla nostra fermata improvvisa, tanto che la raggiungiamo a piedi.
Non solo, perché Wirtshaus Eder è anche vicino al nostro hotel, così tanto che vediamo la sua torre a occhio nudo e dopo cena lo raggiungeremo con una passeggiata.
Personale gentile, locale bello, caldo, accogliente e soprattutto vuoto: quello che ci voleva dopo il caos del weekend, si vede proprio che è domenica.
Ordiniamo una birra rossa e una chiara da 0,5 e da mangiare Bayrisch Gröstl, straccetti di maiale arrosto su letto di gnocchi di pane, patate e cipolle, servito con un’insalata mista; e Blut-und Leberwurst: un gusto un po’ più estremo ma decisamente tipico. Una salsiccia bianca e una nera, molto spesse, con impasto tritato fino e bollito. La consistenza è quella di un budino insaccato, e gli ingredienti? La salsiccia scura è fatta con sangue e grasso di maiale, la bianca con il fegato. Tutto servito con patate lesse e mostarda. Impegnativo per vista, gusto, olfatto ma ce l’abbiamo fatta. Lasciamo sul tavolo 33.80 Euro e rientriamo in hotel con il pieno di calorie e una riserva di ferro per i prossimi cinque anni 😉

Quanto abbiamo camminato oggi? 10 km

10/12 Monaco di Baviera – Roma

L’ultimo giorno ce la prendiamo comoda, l’aereo parte nel primo pomeriggio e abbiamo tutto il tempo per fare colazione con calma e poi una spesa al supermarket sotto l’hotel. Resta sempre questo il modo migliore per portare a casa qualche sapore locale: compriamo preparati per gulash, salsicce bavaresi (non di sangue e fegato!) sottovuoto, cioccolatini  Mozartklugen ripieni di marzapane e una confezione di Tuc (15 Eu).
Andiamo verso la stazione, compriamo il biglietto singola corsa per l’aeroporto (11.60 Eu) e dopo un ultimo giro nel duty free possiamo dire che i prezzi di molti articoli sono identici a quelli trovati in centro e nei mercatini: t-shirt, boccali, calamite, dolci, birre… sì, i souvenir più classici si possono comprare anche in aeroporto!
Che dire: sono tornato a Monaco di Baviera dopo 23 anni e l’ho trovata ancora più bella e ben organizzata. Stavolta l’Oktoberfest non c’entrava niente, i gusti cambiano e i mercatini di Natale sono stati decisamente convincenti. Li abbiamo messi sul podio insieme a quelli di Cracovia e Vienna. Ora dobbiamo decidere in che posizione, ci penseremo durante il 2019. Auguri! 

Ma alla fine, quanto abbiamo camminato? 30 km

Note
Hotel prenotati su Booking
Guida di riferimento: Monaco di Baviera disponibile su Amazon
Libro letto su Kindle: Al servizio di Adolf Hitler di S.V. Alexander