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TOP 5 Diari di viaggio: pronti a partire?

India, USA, Spagna, UK e Russia
India, USA, Spagna, UK e Russia: cinque destinazioni da non perdere!

 

Quest’anno niente ferie lunghe a settembre!

Un po’ di cambiamenti in corso nella vita privata e professionale ci costringono a programmare più partenze brevi e quindi il viaggio che avevamo in testa, subisce un rinvio. Per ora.
Stessa situazione del 2013 quando andammo in Andalusia e fu una settimana magnifica, così tanto che a distanza di tre anni stiamo per tornarci per visitare altre località di questa regione stupenda della Spagna.
Come in passato, prima di pubblicare il prossimo diario di viaggio voglio condividere quali sono i reportage più letti nell’ultimo anno.
E così, dopo la TOP 5 del 2015, arriva la nuova classifica. Qual è stato il diario di viaggio più letto?
Scopriamolo insieme…

 

Scende di tre posizioni ma resta nella TOP 5
5) Diario di viaggio a Bristol, Bath, Salisbury e Stonehenge
Avete mai pensato che in UK ci sono altre città da vedere oltre Londra?
Ecco, atterrate a Bristol e seguite questo itinerario per vedere la cattedrale di Salisbury, fare un bagno nelle terme di Bath e ammirare i dolmen di Stonehenge.

 

Guadagna un posto, una destinazione sempre desiderata. E infatti… 😉
4) Diario di viaggio in Andalusia
Quando si ha poco tempo e poco budget a disposizione l’Andalusia è sempre una grande risorsa per un viaggio all’insegna di cultura, gastronomia e paesaggi spettacolari.

 

Una new entry per il gradino più basso del podio
3) Diario di viaggio USA: Florida, Savannah, New Orleans e New York
Fly and drive perfetto per un viaggio on the road: si atterra a Miami per vedere le principali località della Florida, da Key West a Orlando. Si sconfina in Georgia per ammirare la splendida Savannah e poi si torna in Florida per percorrere la Costa Smeralda fino a New Orleans, in Lousiana. Da qui, aereo per New York e Grande Mela tutta da scoprire!

 

L’anno scorso non aveva avuto abbastanza tempo per classificarsi. Ma sapevamo che con un po’ di pazienza ce l’avrebbe fatta!
2) Diario di viaggio in India: Varanasi, Agra, Jaipur e Delhi
Mistico, spirituale, avventuroso, divertente, un viaggione indimenticabile. A noi piace miscelare i comfort e l’avventura, le località turistiche note e quelle da esplorare, così abbiamo visto il Taj Mahal ad Agra e il Chand Baori nel villaggio di Abhaneri, abbiamo navigato sul Gange, visitato i Gath di Varanasi e raggiunto la piccola Sarnath, uno dei quattro luoghi sacri del buddhismo. E poi la città rosa e i templi di Jaipur e il caos di Delhi. Da fare!

 

1) And the winner is… per la seconda volta!
Diario di viaggio a Mosca e San Pietroburgo
Ottenere il visto per la Russia non è proprio la cosa più pratica del mondo, ma una volta fatte le scartoffie vale la pena visitare almeno queste due destinazioni!
Il Cremlino, la Piazza Rossa e San Basilio a Mosca si confrontano con l’Ermitage, i palazzi e i canali di San Pietroburgo. Chi vincerà? Voi, se andate a vederli!

 

Ci rivediamo a Ottobre con il nuovo diario di viaggio dedicato all’Andalusia, questa volta toccherà alle città di Granada, Cordoba, Ronda e Malaga.

 

PS: si parla sempre dei migliori, ma vogliamo dire anche qual è il diario di viaggio meno letto? Purtroppo non è difficile immaginarlo e spiegarsi perché è stato letto solo 4 volte in un anno!
Peccato, è un luogo bellissimo. Quindi, se ora non ve la sentite di andare a Istanbul, potete sempre “leggerla” 😉

Riepilogo parte VII

Dicembre

Il lancio del Fritz! 7270 ci ha impegnato molto ma i risultati si vedono. Nei giorni 2, 3 e 4 dicembre siamo ospiti presso lo stand di AVM, al BBF di Roma. La “spedizione” è un successo, abbiamo tantissimi nuovi contatti e alcuni sono davvero interessanti. Soggiorniamo all’hotel Ripa di Trastevere, davvero una bella struttura! Tutte queste novità comportano un adeguamento delle varie campagne marketing in corso, quindi procediamo ad aggiornare i vari media e pubblichiamo le offerte dedicate al mese delle Feste, promozioni che saranno valide fino al prossimo 7 gennaio 2009.  Il mese procede con tanti scambi professionali e personali, nuove conoscenze, nuove situazioni, nuovi progetti da affrontare. La riunione del 22 a Roma getta le basi del nostro 2009: dobbiamo concentrarci su tutto quello che abbiamo fatto finora, amplificandolo. Quella che sembra una “pausa” in realtà sarà una nuova e stimolante scommessa.
Sul sito dello scrittore Patrizio Pacioni pubblicano un’intervista che ho rilasciato a Mariella Gori, da leggere per saperne di più su di me e su Aphorism.it 😉
Il Natale passa tra aperitivi, mascheramenti e l’organizzazione del capodanno: dopo 10 anni torno a trascorrere l’ultimo dell’anno nella mia città… e sarà un successo! 😉

 

Novembre

Il mese ancora deve iniziare eppure già sappiamo come trascorrerà, infatti abbiamo lavorato tantissimo sul lancio del nuovo prodotto AVM, il magnifico Fritz! 7270.  Per l’occasione abbiamo creato nuove pagine sul sito Fritzshop.it e aggiornato la sezione Awards e News con le nuove recensioni pubblicate su tante riviste specializzate. Questo comporta un grande lavoro di promozione: parte un comunicato stampa, la newsletter dedicata al lancio e un’azione congiunta con CastADV, l’ufficio stampa di AVM in Italia.  In pratica inviamo in prova i nuovi dispositivi, con allegato un tutorial per telefonare via VoIP con VivaVox, il nostro servizio voce su Adsl. I risultati ottenuti sono ottimi.
Intanto Ehiweb.it prosegue l’allargamento della sua copertura Adsl: annunciamo ufficialmente il nostro sbarco in Sicilia.
Sabato 8 festeggiamo la specializzazione del Dan con un festa… speciale!
A metà mese faccio la solita puntata a Bologna e il week end del 14 mi rilasso a Bassano, trascorro una bella serata con tanti amici vecchi e nuovi, ho finalmente il piacere di conoscere il sorprendente Guido Cerniglia.

 

Ottobre

Il mese inizia nel migliore dei modi: parto per Istanbul e scopro una città magnifica! Rientro il 10 sera, giusto in tempo per il matrimonio di Silvia e Luca, il giorno successivo. Ancora eleganti, ancora noi.  Subito dopo la festa parto per Bologna, da lì raggiungo Milano per lo SMAU, molto deludente.
Il 14 parte una campagna stampa per presentare una nuova sezione del sito, quella dedicata a Fax On, il nostro servizio di fax virtuale sia in entrata che in uscita (economico, pratico e rispettoso dell’ambiente). Questo lancio sarà anche l’oggetto delle promozioni mensili.  Il 16 festeggio il mio compleanno in fiera e poi a Bologna con Cato e Sophie. La settimana di trasferte si conclude con un week end a Bassano Romano, in compagnia del Conte e del mio cugino-tutore Marco 🙂
Il 22 pubblichiamo su Facebook il gruppo dedicato agli Amici di Aphorism.it e raccogliamo subito tanti iscritti.  Pubblico una recensione scritta per l’ultimo libro del mio amico Attilio Del Giudice e catalogo i miei libri on line, lo scaffale della mia biblioteca virtuale è visibile su Anobii.  Mettiamo a punto i preparativi per la grande novità di novembre.

 

Omaggi, G.

Diario di viaggio: Istanbul

Aya Sofya

07/10 Roma – Istanbul

Il giorno della partenza è finalmente arrivato! Abbiamo prenotato un volo diretto Alitalia, e vista la prossimità del fallimento del vettore nazionale per qualche giorno abbiamo anche temuto di aver buttato dei soldi (408 Eu. p.p.), ma per fortuna così non è stato. Lasciamo l’auto in un comodissimo parcheggio nei pressi dell’aeroporto, paghiamo 30 Euro per 4 giorni e una navetta ci porta fino al terminal d’imbarco. Il volo parte alle 10:05 e dopo 2 ore e mezza atterra in Turchia.
Ci viene a prendere l’autista dell’hotel Sapphire che dopo 20 km di guida spericolata ci scarica al banco del check-in.
L’hotel è in una posizione magnifica per visitare la città, si trova nel cuore di Sultanhamet e tutte le principali attrazioni della città sono al massimo a 700 metri! La camera doppia è costata 100 Eu a notte, incluse le prime colazioni, il trasferimento dall’aeroporto  e un cocktail di benvenuto. Non male per un 4 stelle dotato anche di piscina termale, hamam e sauna.
Posati i bagagli siamo subito fuori e iniziamo a prendere confidenza con gli intricati vicoli del nostro quartiere. Armati di mini Lonely Planet andiamo diretti al museo di Aya Sofya (20 Lire, ca. 14 Eu) e restiamo affascinati da questa struttura imponente, con una storia unica al mondo. E questa storia è ancora visibile tra le sue mura perché il tempio prima sacro ai cristiani, e dopo la caduta di Costantinopoli ai musulmani, ha conservato i simboli delle due grandi religioni monoteiste. I mosaici che raffigurano Cristo e la Vergine non sono stati coperti, anzi, convivono con i principali simboli musulmani: il mimber, cioè il pulpito in legno per le funzioni, e il mihrab, la nicchia che indica la direzione della Mecca verso cui rivolgere le preghiere. Anche la vista dal piano alto della galleria è suggestiva e impressionano gli enormi lampadari, posizionati praticamente ad altezza d’uomo ma appesi con cavi lunghi decine di metri direttamente alla cupola (purtroppo in restauro).
Da piccole finestre ammiriamo la sagoma della Moschea Blu, la nostra prossima tappa. Questo edificio è consacrato al culto per cui è possibile visitarlo solo quando non sono in corso le preghiere, e osservando le regole per l’ingresso: velo per le donne e divieto di indossare le scarpe per tutti. Anche qui gli interni sono magnifici ma siamo molto limitati nei movimenti perché in quanto non musulmani non possiamo accedere alle zone riservate a chi prega.
Anche le donne islamiche sono invitate a recarsi negli spazi loro destinati, praticamente nascoste dietro una separé di paglia intrecciata che le nasconde alla vista degli uomini. I controlli sono rigidi e quando si avvicina l’ora della preghiera collettiva veniamo invitati fermamente ad uscire. Siamo fuori proprio mentre il richiamo del muezzin invita i fedeli alla funzione e si unisce a quello proveniente da centinaia di minareti in tutta la città.
Per cena cerchiamo un locale in zona Sultanahmet e ci affidiamo alle indicazioni della Lonely, andiamo da Buhara dove ci servono un magnifico piatto di kebab misto e assaggiamo per la prima volta il raki, un’acquavite all’anice considerata la bibita alcolica più amata dai turchi. Paghiamo 25 Euro a testa ma il solo bicchierino di liquore costa la bellezza di 7 euro: siamo in un paese per il 95% islamico, quindi gli alcolici bisogna considerarli come una sorta di “preziosa” eccezione. Torniamo in hotel stanchi ma carichi per la nuova giornata che ci aspetta.

08/10 Istanbul

La giornata inizia con una ricca colazione dal buffet e poi siamo subito pronti per andare a visitare il Palazzo Topkapi.
La visita, incluso l’harem, richiede almeno 3 ore ed è consigliabile usare l’audioguida (3 Eu) per evitare di passeggiare per le varie corti senza capire nulla. L’ingresso costa circa 14 Euro e non comprende l’accesso all’harem, per il quale sarà necessario un secondo biglietto da acquistare all’interno del palazzo (circa 10 Eu).
Il viaggio indietro nel tempo inizia dalle enormi cucine, in grado di sfamare anche 15.000 persone nelle grandi occasioni, e prosegue con l’accesso all’interno attraverso la Porta della Felicità. Tutte le stanze del palazzo affacciano su magnifici cortili ricchi di vegetazione e finemente curati. I sultani ospitavano alleati e ambasciatori provenienti da ogni parte del mondo e amavano sfoggiare la loro ricchezza e potenza mostrando sale e spazi comuni decorati con uno sfarzo destinato a impressionare gli ospiti. Si passeggia tra troni, baldacchini e divani costruiti con materie prime di eccezionale qualità e opulenza. Sfilano davanti a noi ori, broccati, ebani e gemme, che nella sala del tesoro raggiungono livelli inimmaginabili. Anche in Europa abbiamo visto molti gioielli appartenenti a varie teste coronate ma il paragone con quelli dei sultani turchi è impensabile: qui i rubini, gli smeraldi, i diamanti sono ovunque, anche nelle staffe usate per le cavalcature! Proseguiamo di corte in corte fino al belvedere che affaccia sul Corno d’Oro, e restiamo incantati a osservare il tratto di mare attraversato da moltissime imbarcazioni che collegano la sponda occidentale della città a quella orientale. Sullo sfondo c’è il grande ponte Bogazici, che incornicia una fotografia perfetta di questo panorama unico.
Dopo aver visto le sale dedicate alle reliquie religiose (ci sono i denti e il calco dell’impronta di un piede di Maometto, il bastone di Mosè, la spada di Re Davide) entriamo nell’harem, assolutamente da non perdere!
Anche qui le sale dei vari appartamenti sfoggiano tutte le loro ricchezza: ci sono spazi riservati agli eunuchi, alle preghiere, al sultano, al principe, alla regina madre e ovviamente alle favorite del sovrano che potevano arrivare a essere anche… 300! Cifre assurde che però non stupiscono se pensiamo al contesto di esagerazione in cui ci troviamo. Le incisioni, gli intarsi, le ceramiche decorate rivestono tutti gli ambienti, creando giochi di colori, simmetrie perfette, figure geometriche di una precisione maniacale, che lascia storditi.
All’uscita incrociamo la strada con il mitico Carl Lewis che sta per iniziare la sua visita accompagnata da una guida, chissà se resterà affascinato come noi, in fondo lui è uno che di ori… se ne intende! 🙂
La tappa successiva è la Basilica Cisterna, un’imponente costruzione sotterranea che in passato serviva per la raccolta delle acque. L’ingresso costa 10 Lire e l’esperienza sotterranea è di quelle che non si dimenticano: si scendono una cinquantina di scale e ci si trova di fronte a 12 file di colonne perfettamente decorate che hanno la funzione di sostenere il peso del soffitto, distribuito su  centinaia di piccole volte. Le oltre 330 colonne sono state illuminate con sapienza e un impianto audio diffonde nell’ambiente musiche classiche creando un suggestivo mix di sensazioni visive e uditive, che pare pensato per suscitare emozioni indimenticabili.
Si attraversa tutta l’area su una passerella in legno seguendo un percorso obbligato che porta alle due colonne-regine della struttura, quelle che poggiano su teste di Medusa, considerate uno dei massimi esempi di scultura romana.
Oggi la cisterna contiene un metro d’acqua ma nei periodi di pieno carico arrivava a raccoglierne fino a 9. L’uso turistico della cisterna non ha impedito a una ricca colonia di carpe di stabilirsi in questo ambiente, per la gioia dei turisti in cerca di fotografie insolite. Tornati in superficie ci dirigiamo presso il Gran Bazar di Kapali Carsi, fatto costruire da Mehmet il Conquistatore. I banchi dei mercanti sono ospitati in una struttura al coperto che stupisce per la quantità di merci esposte e per le trattative continue tra chi compre e chi vende. Il bazar con gli anni ha coinvolto anche una parte degli han limitrofi, che si trovano all’esterno, e per rientrare in hotel passeggiamo proprio per queste strade, certamente fuori dalle rotte classiche per i turisti. Ci perdiamo per i vicoli di Mahmutpasa finché troviamo, non senza penare, un negozio dove comprare un costume da bagno.
Sì, è il momento di rientrare in hotel per rilassarsi prima della cena e quindi fare una bella sauna, con doccia fredda e Jacuzzi. A cena mangiamo un kebab nei pressi della Moschea Blu e concludiamo la serata sdraiati sugli enormi cuscini colorati posati sui tappeti di un locale in Ibni Kemal Caddesi (ce ne sono tanti). Ci distendiamo fumando un enorme narghilè carico di speciali aromi fruttati, accompagnandolo con the turco e pasticcini baklava (pasta sfoglia con miele e granella di pistacchi) (tot. 14 Euro). Si avvicina la giornata dedicata alle compere, andiamo a riposare…

09/10 Istanbul

L’ultima, intera giornata da trascorrere a Istanbul sarà dedicata allo shopping. Lasciamo l’hotel e per la prima volta ci dirigiamo non verso Sultanahmet ma verso il quartiere dei bazar. Seguiamo Hamidye Caddesi fino alla Moschea Nuova (Yeni Camii) che si trova nel cuore di Eminonu, l’enorme area in prossimità degli imbarchi per la sponda orientale, adiacente al famoso ponte di Galata. Dopo un breve passaggio all’interno del tempio procediamo dritti al Bazar delle Spezie, molto più bello e caratteristico del gran bazar, e più “raccolto”. Assaggiamo e acquistiamo diversi tipi di lokum (tipico dolce di Istanbul, molto simile ai marshmellows), spezie, tè e tisane. L’atmosfera di questo mercato è davvero unica, a farla da padrone sono i colori e gli odori delle merci esposte, specie per noi che provenivamo dal bazar degli animali dove la merce maggiormente offerta al pubblico erano le sanguisughe! Parliamo con tanti commercianti, concludiamo estenuanti trattative e dopo aver comprato delle pashmine procediamo per i vicoli alla ricerca della moschea di Solimano.
Raggiunto il curatissimo quartiere universitario siamo a due passi dalla nostra prossima destinazione e dopo un boccone al volo (indovina? Kebab!) attendiamo il termine della funzione per entrare. Purtroppo l’interno della moschea è in restauro ma non rimpiangiamo di essere arrivati fin lì: il cimitero adiacente alla moschea con le tombe di Solimano il Magnifico e i suoi cari, e le meticolose abluzioni dei fedeli che si lavano prima di cominciare a pregare, valgono la lunga scarpinata fatta. Riscendiamo dalla collina (Istanbul sorge su un territorio che include sette colli, come Roma) e riprendiamo la strada per l’hotel cercando però, nel dedalo di vicoli che caratterizzano la zona, il Valid Han, l’ultima tappa del nostro giro dei bazar. Il motivo che ci spinge a questa ricerca lo troviamo nella guida, che cito testualmente: “Costruito nel 1651 è l’han più grande della città (l’han è un edificio di due-tre piani con un porticato al pianterreno, fungevano da alberghi e magazzini per i mercanti). È sporco ma in grado di evocare i tempi che furono…”
Dopo questa lunga avventura bissiamo la pausa rilassante nella zona benessere del nostro hotel e poi siamo di nuovo in strada per l’ultima cena turca. Abbiamo scelto di mangiare nel ristorante di Erol Tas, una star turca del cinema. Raggiungiamo il locale attraverso una strada pedonale che separa i giardini di Topkapi da Aya Sofya, la passeggiata è piacevole e i fortunati abitanti di quella stradina sono davvero dei privilegiati: la zona è silenziosa e, soprattutto, ha delle magnifiche visuali del monumento simbolo della città. Al ristorante mangiamo shish kebab (carne d’agnello tagliata a cubetti) e beviamo Efes, la leggera birra turca. Parliamo con Boahb, il cameriere di origine uzbeka, che ci dà delle dritte interessanti su una città da inserire nella lista dei viaggi futuri: Samarcanda. Ed è con questa voglia di oriente ancora più estremo che concludiamo la nostra breve vacanza a Istanbul, ormai siamo pronti alla partenza ma prima ci andremo a godere un’ultima notte da gran visir, con dolci, bevande e narghilè sotto il cielo stellato.

10/10 Istanbul – Roma

Il giorno della partenza è dedicato alle ultime spese e, soprattutto, a un bilancio sulle sensazioni che ci ha regalato Istanbul.
Oltre alle cose che abbiamo acquistato al mercato delle spezie abbiamo portato in Italia anche dei puff in pelle, scarpine, magliette, souvenir classici tipo calamite da frigo, posaceneri, segnalibri, ecc… per questo genere di cose si spende davvero molto bene e spesso pagare in Euro conviene più che usare la moneta turca (dipende dagli oggetti e dal venditore).
Per quanto riguarda invece i pasti e gli ingressi alle principali attrazioni della città, i prezzi sono ormai in linea con gli standard europei, almeno nel centro storico.
Istanbul mi ha molto meravigliato, l’avevo sempre immaginata come una città arretrata, polverosa, non troppo pulita eppure abbastanza affascinante da meritare una visita. Sono contento di essere andato a vedere con i miei occhi e di poter ora modificare quei vecchi pregiudizi: Istanbul è bella, molto bella, e riesce a trasmettere sicurezza nonostante sia in un’area considerabile “a rischio” (l’ultimo attentato con morti risale a luglio 2008). La città si presente curata, pulita e ben servita dai mezzi pubblici, specie all’interno del centro storico.
Certamente la scelta dell’hotel si rivela fondamentale, in particolar modo per escursioni brevi come la nostra. Noi abbiamo soggiornato al Sapphire e una volta sul posto ci siamo resi conto di aver fatto una scelta perfetta: in tre giorni non è stato mai necessario prendere un solo mezzo di trasporto, tutto era raggiungibile a piedi immergendosi pienamente nei ritmi quotidiani della vita cittadina.
Nel quartiere dei bazar i venditori non sono particolarmente insistenti, basta rifiutare in maniera ferma e gentile e magari evitare di incrociare a lungo gli sguardi se non si ha intenzione di comprare o visitare un negozio. In fondo queste persone devono vendere e cercheranno di convincervi con tutti i mezzi della bontà delle loro merci. Una volta dentro… è difficile dire di no!
Quindi, per concludere, Istanbul la consiglio a tutti. È un posto dove prima o poi tornerò perché per quanto abbia visto molto, sono sicuro di aver visto poco.

Omaggi ottomani, G.