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Diario di viaggio in Abruzzo: Barrea, Camosciara, Pescasseroli

Una "panoramica" su questo viaggio in Abruzzo: Camosciara, Scanno, Villetta Barrea e l'omonimo lago
Incantevole Abruzzo: cascate nella Camosciara, daini a Scanno, passeggiata lungo il fiume di Villetta Barrea e la vista del lago dal terrazzo di casa Angie.

Prima vacanza in quattro, un itinerario alla scoperta di piccole località dell’Abruzzo tra natura, storia e gastronomia locale. Un cambio di orizzonti che ci rivelerà molte sorprese…

05/07 Gaeta – Forca d’Acero – Scanno – Barrea (137 km)

Partiamo da Gaeta alle 11:45, mettiamo 60 Euro di benzina nel serbatoio e dopo un’ora e mezza ci fermiamo in località Forca d’Acero, al confine tra Lazio e Abruzzo. Siamo nella mitica Taverna del Lupo, un rifugio/ristorante spartano a bordo strada, molto frequentato dai motociclisti, e qui mangiamo i primi arrosticini del viaggio, accompagnati da un piatto scamorza e salsiccia con un bel contorno di patate e spendiamo solo 29 Euro.
Dopo due chiacchiere e qualche dritta da parte dei gestori, da usare nei prossimi giorni, proseguiamo la marcia per Barrea ma prima facciamo una pausa al centro visite daini di Scanno, dove per 5 Euro (pagano solo gli adulti) si visita per 30 minuti una piccola e curatissima colonia di daini e si dà da mangiare agli animali. Siamo in un grande prato verde, perfettamente curato dal continuo brucare dei daini e le bimbe sono felici di questa vicinanza con animali così tranquilli. Ascoltiamo i racconti dell’allevatore che spiega le difficoltà che hanno per gli attacchi di lupi e altri animali selvatici e poi torniamo alla macchina per raggiungere la nostra destinazione finale: Casetta Angie dove ci accoglie Ida per spiegare un po’ di cose sul nostro soggiorno. La casa si sviluppa su due piani, dormiremo tutti nello stanzone del piano superiore che ha un terrazzo a livello da cui ci godiamo un fantastico panorama delle montagne e del lago di Barrea.
Siccome siamo molto vicini al centro del paese, usciamo subito per andare in un minimarket prima della chiusura e dopo aver comprato qualcosa da mangiare per le bimbe, cuciniamo e andiamo a cena al Borgo Antico, situato nei pressi della zona pedonale, in un vicoletto caratteristico. Finalmente ci possiamo rilassare, bere una birra e gustare l’antipasto misto di salumi e formaggi, scialatelli al ragù bianco di capriolo e di nuovo arrosticini di pecora. Ci aggiungiamo un paio di birre per una spesa finale di 40 Euro e poi ci restano giusto le forze per andare a dormire.
Primo giorno in Abruzzo, prima vacanza in quattro, prima notte fuori casa… come andrà?

06/07 Barrea – Camosciara – Civitella Alfedena (30 km)

Ci svegliamo benissimo! Il sole splende, abbiamo dormito alla grande grazie al silenzio, alla temperatura ideale, alla vicinanza tra noi tutti e alla stanchezza. Ci siamo ricaricati tutti per bene!
Facciamo una bella colazione e usciamo subito per andare direttamente nella riserva naturale della Camosciara, il parcheggio costa 5 Euro e da qui parte il sentiero che si può percorrere a piedi o con un trenino al costo di 3 Euro. Saremmo andati volentieri a piedi visto il tragitto boschivo e affiancato da un torrente ma dobbiamo preservare le energie delle bimbe per il trekking che faremo una volta a destinazione.
Quando il treno arriva al capolinea scendiamo e prendiamo il sentiero per raggiungere la cascata delle Tre Cannelle e poi quella delle Ninfe.
Al termine dell’escursione (buona parte con I. in braccio in quanto inadatta ai passeggini) riprendiamo il trenino elettrico che costa un Euro in meno per via del minore dispendio energetico favorito dalla strada in discesa. Riprendiamo la macchina e andiamo a pranzare nel bellissimo ristorante panoramico La poiana.
Mentre D. fa amicizia con R., la figlia dei proprietari, noi ordiniamo gnocchi di patate e fettuccine con ragù di cinghiale insieme all’immancabile trittico di arrosticini, salsicce e patate al forno, tutto accompagnato da birra Menabrea. Spendiamo 63 Euro e dopo un giro sul bellissimo terrazzo, salutiamo e ci spostiamo esattamente di fronte dove c’è il lido La Gravara sul lago. Qui facciamo una pausa relax per far dormire le bimbe sul prato all’ombra degli alberi e vicine all’acqua fresca.
Verso le 17:00 ci svegliamo e dopo le immancabili pietre gettate nell’acqua andiamo verso l’uscita e attraversiamo semplicemente la strada per entrare in un maneggio dove chiediamo informazioni per una passeggiata a cavallo per D. Purtroppo erano tutti occupati e quindi riprendiamo la macchina per dirigerci verso la prossima destinazione: Civitella Alfedena, un altro incantevole borgo famoso per la sua piccola riserva boschiva dove si possono osservare in sicurezza i lupi.
Gli abitanti del posto ci dicono che sarà difficile vederli perché durante le ore calde si nascondono nel fresco della fitta vegetazione ma sono passate le 18:00, non fa così caldo e ricordiamo di essere stati sempre molto fortunati con gli avvistamenti di animali selvatici durante i nostri viaggi in Florida e in California. E così ci mettiamo in attesa e la nostra fortuna si conferma: per ben tre volte vediamo due lupi uscire dal fitto della foresta per raggiungere una polla d’acqua fresca. Per loro è il momento di bere e per noi di festeggiare con un giro di giostre, arrampicate e scivoli nel vicino e curatissimo parchetto comunale.
Quando torniamo a casa è tardi e abbiamo individuato nel vicino ristoro di Bruno al Curvone il luogo per cenare, lui e la mamma sono gentilissimi e ci permettono di consumare il pasto che andiamo a cucinare rapidamente a casa per le bimbe. Quando torniamo loro si saziano con riso e formaggio mentre noi scegliamo le specialità della casa: panino con porchetta, melanzane e scamorza per Fede e panino con frittata di zucchine per me. Al quale ho aggiunto anche un pezzo di torta rustica e una crocchetta di patate. Da bere Menabrea e Leffe per una spesa finale di 20 Euro.
E così dopo torrenti, cascate, lago e lupi, la nostra seconda giornata in Abruzzo finisce con un po’ di gioco dell’oca in casa. Quanto ci piacciono gli animali? 🙂

07/07 Barrea – Pescasseroli – Villetta Barrea (55 km)

Oggi ricca colazione con i dolcetti comprati al forno Lo Scrigno: crostini di marmellata di fichi e noci, poi pasta di mandorle con ripieno di amarena e infine biscotti con miele e noci. Dopo aver mandato giù tutto, chi con il caffè, chi con il latte, chi con il succo d’arancia, siamo subito pronti per partire verso il Centro Visita Pescasseroli. Facile da trovare, costa 4 Euro e all’interno ha spazi curati in cui ospita orsi, istrici e alcune pecore. Gli orsi non sono più adatti a vivere in natura e così sono diventati le mascotte della città. Dopo i consueti dondolii e scivolamenti nel giardinetto della riserva, prenotiamo telefonicamente un tavolo per pranzare da Peppe di Sora. Anche qui ci trattano benissimo e spendiamo 53 Euro per quello che ormai è il nostro menù fisso con qualche variante.
Dopo pranzo ci spostiamo verso la struttura all’aperto Snow Tubing per prendere un gelato e fare qualche discesa con il gommone ma dopo un paio di giri fa troppo caldo per restare.
Così rientriamo verso Barrea per visitare il centro storico e passeggiare lungo i vicoli ombrosi e freschi che come in un labirinto ci accompagnano fino al belvedere del castello. Dopo la passeggiata torniamo di nuovo al maneggio La Gravara e per la prima volta D. sale su un cavallo per fare alcuni giri del box (5 Euro). Il suo nuovo amico si chiama Aziz e lo tiene alla cavezza un ragazzino molto simpatico, Riccardo, che ha uno zio di origine gaetane e quando ci parliamo un attimo viene fuori che conosco i suoi cugini. Il mondo è proprio piccolo, come l’Abruzzo! 😉
Dopo la galoppatina, ci fermiamo a salutare tutti i cavalli del maneggio che Riccardo presenta uno per uno alle bimbe. Dopo torniamo in macchina e raggiungiamo Villetta Barrea, parcheggiamo vicini al museo dell’acqua e passeggiamo lungo il fiume in pieno centro città. La camminata è molto rilassante e fresca, ma soprattutto finisce nella villetta comunale piena di scivoli e altalene. Impossibile non fermarsi! Anche perché siamo vicini al ristorante che abbiamo scelto per cena: Il Pescatore. Anche qui mangiamo bene nonostante la confusione, la scelta non è moltissima e siamo stanchi, quindi lasciamo che a decidere sia la consuetudine di questi giorni: salsiccia e arrosticini per la cena finale.
Di solito Fede e io amiamo assaggiare e variegare ma le bimbe si sono innamorate degli arrosticini e li mangiano volentieri, e si sa che quando i bimbi si fissano con qualcosa poi è difficile fargli cambiare idea. Quindi abbiamo fatto buon viso a cattivo gioco, pian piano ameranno esplorare anche loro gusti nuovi. Salutiamo dopo aver saldato il conto di 50 Euro e notiamo che i locali meglio attrezzati per le opzioni senza glutine sono soprattutto i ristoranti degli hotel, di sicuro non possiamo dire di avere avuto chissà quali grandi difficoltà a trovare da mangiare senza glutine in Abruzzo.

08/07 Barrea – Castel San Vincenzo – Gaeta (130km)

Prima di lasciare la casa e ripartire, ci facciamo consigliare la migliore macelleria locale e finiamo da Tamburro per portarci a casa il souvenir dei souvenir: un chilo di arrosticini e salsiccia paesana (35 Euro insieme a un formaggio di capra locale).
Prima di chiudere il viaggio ci aspetta l’ultima visita in programma: lo spettacolare lago di Castel San Vincenzo.
Quando arriviamo in questo piccolo borgo, l’impatto con i lago è totale: colori vividi, aria tersa, tante tonalità di verde che vanno dall’acqua alla pineta dove ci fermiamo per consumare il nostro pranzo al sacco. Pure qui grandi scivoli e altalene (anche per disabili) al fresco degli alberi e davanti a un panorama incantevole. Facciamo un giro in auto lungo tutto il perimetro del lago così le bambine si addormentano mentre ci spostiamo verso l’abbazia di San Vincenzo dove sostiamo rapidamente, giusto il tempo di una foto ai suoi pittoreschi archi. Sempre in silenzio, mentre dietro ronfano, diamo un’occhiata alle sorgenti del Volturno in zona Rocchetta (da cui l’omonima acqua minerale) e quando aprono gli occhi siamo pronti a fare sosta per la nostra pausa-gelato al punto di ristoro Botte 40.
Dopo è davvero il momento di tornare a Casa Bella, casa nostra, e mentre guidiamo notiamo che abbiamo lasciato l’Abruzzo e il tratto di strada che stiamo percorrendo è lo stesso del primo diario di viaggio in Italia del 2020: allora c’era il Covid senza vaccini, D. aveva pochi mesi, non era svezzata e soprattutto eravamo ancora in tre!
Ora siamo in quattro, vaccinati e con tanti chilometri da percorrere e scoperte da fare.
In Abruzzo abbiamo visto paesaggi diversi dai nostri, per la prima indimenticabile vacanza in quattro. Finalmente abbiamo ricominciato a muoverci e continueremo un po’ alla volta e piano piano per più giorni. Poi, appena anche I. diventerà più autonoma, sarà il momento di tornare a volare e riprendere a viaggiare per il mondo.

Note
Alloggio prenotato su Booking
Libro letto su Kindle: La vedova di Fiona Barton