Come vi annunciavo nel post precedente, in questi giorni ho riflettuto e mi sono informato sulla tanto discussa Legge Urbani.
La cattiva informazione o la sua totale assenza è la principale causa del terrore diffuso tra i cittadini/utenti. Vi pongo qualche domanda: chi è il responsabile? Il governo o la stampa che, indiscriminatamente, ha tradotto la legge come uno strumento di persecuzione, un novello “autodafè” internettiano?
L’antefatto: il Ministro Urbani dà il nome a un provvedimento che altro non è se non una conversione in legge di tanti decreti precedentemente formulati per regolamentare lo scabroso argomento del diritto d’autore.
Il succo di questo articolo vuole tranquillizzare tutti gli affezionati del file sharing: scaricando musica e film dal Web non finirete spediti in galera.
Ma siate intelligenti però, continuate a farlo per piacere personale, perché vi sembra assurdo dover pagare l’esosa Siae anche su Internet, perché non riuscite a trovare l’ultima puntata de “La casa nella prateria”, ecc… In pratica non fatelo con l’intenzione di arricchirvi (ma chi ci ha mai pensato davvero?!). In quel caso la legge Urbani avrà il pretesto per regalarvi un bel paio di braccialetti.
Scaricare non deve comportare profitto e deve essere fatto a titolo personale. Se s’incappa nell’errore di trasgredire contemporaneamente a queste condizioni… allora, solo allora, si rischia.
Continuo a scaricare ogni tanto un brano musicale, lo ascolto, me lo godo, e basta. Non faccio del male a nessuno, non lo vendo, non lo uso per fare feste o concerti. Rispetto le condizioni dell’uso personale e dell’assenza di profitto, solo la violazione del diritto d’autore potrebbe procurarmi fastidi in sede civile.
Ma attenzione! Ciò che ai più non è “passato” e che i media hanno abbastanza taciuto è nei retroscena della vituperata legge: il “pasionario” Senatore Cortiana ha ritirato prima del voto 750 emendamenti, rinunciando all’ostruzione e mandando a casa i manifestanti fuori il Parlamento. Dal canto suo il Ministro si è impegnato a una revisione della legge entro pochi mesi (occhio quindi a modifiche, aggiornamenti, coordinamenti, appendici, fronzoli, ecc…) e così la legge è diventata tale con il voto contrario solo dei Verdi, delle due specie di Comunisti e i seguaci di Di pietro… un paio credo
Insomma, perché tanto clamore per una legge che più che italiana è all’italiana?!
Per chi vuole saperne di più:
Interlex– Troverete il testo completo della legge sul diritto d’autore (risalente al 1941), coordinata con gli ultimi interventi del legislatore del 22 maggio 2004
Apogeonline– Un articolo di Paolo Attivissimo sulla questione galera/non galera
Punto Informatico– Articolo con la cronistoria della legge e le dichiarazioni dei protagonisti
Bentornato e grazie dell’informazione.
La tua è una latitanza ad oltranza…forse in una stanza.
🙂 No, è una latitanza sofferta, non credere! 🙂
Da settembre, il maledetto settembre fatto di riappropiamenti di routine varie (ma quali sono?!), mi riporterà ad aggiornare il blog e a visitare tutti gli altri.
Un abbraccio, G.
🙂 No, è una latitanza sofferta, non credere! 🙂
Da settembre, il maledetto settembre fatto di riappropiamenti di routine varie (ma quali sono?!), mi riporterà ad aggiornare il blog e a visitare tutti gli altri.
Un abbraccio, G.