The Big Idea

Non mi piace scrivere i titoli in inglese ma per introdurre l’argomento avevo bisogno di una locuzione specifica, la più usata quando si tratta di progetti che arrivano al successo perché mai pensati prima. La migliore è proprio quella tradotta dall’inglese: la grande idea, insomma il classico lampo di genio (“big” o “great idea” è propria dei colpi di genio che producono moneta, non solo soluzioni…).

E’ ancora fondamentale per diventare ricchi avere queste illuminazioni? O è impossibile?
Diciamoci la verità: è difficile che ciò accada ancora e sarà sempre più difficile in futuro; magari possiamo fare bene il nostro lavoro, avere delle felici intuizioni ma scervellarci su idee strambe e convincerci della loro bontà solo “perché non le ha mai avute nessuno” è un po’ pochino, no?
Tutti ricordano i successi ma i flop delle grandi idee dove li mettiamo? Oltre le grandi invenzioni dei secoli passati, ricordo le big idea di Gates, Napster, Amazon, eBay, Soru e Tiscali per l’Italia e pochi altri ancora nel difficile mondo del www.

E i flop? Sono tantissimi: pensiamo al prestigioso Touchitaly.it di Luca di Montezemolo e Della Valle, oppure il frequentato Dooyoo o ancora la rosticceria sotto casa che a un certo punto ha pensato che vendere prodotti tipici su Internet faceva piovere i soldi dal cielo. Che gran sòla!

Fare soldi sul web è difficile, ancora di più lo è avere idee fulminanti (specie senza risorse tecniche ed economiche), quindi puntate a migliorare e a servire bene i vostri clienti e a farvi amare dai vostri frequentatori.
Per cortesia, nei commenti mi segnalate qualche flop clamoroso che conoscete? Anzi, ne brucio un altro io: ricordate il rivoluzionario Freedomland? Internet in TV… 😉
Grazie a tutti e buon weekend! G.

3 pensieri riguardo “The Big Idea

  1. La tua considerazione sui flop di Internet è corretta, ma in parte viziata da un difetto di miopia, comune a chi non riesce a intravedere i cambiamenti dirompenti che un’innovazione radicale determina, soffermandosi invece sugli errori di breve periodo. Una relazione tenuta dal Prof. Enzo Rullani durante un convegno è illuminante per chiarirsi le idee su questo tema. Ecco il link: http://www.fondazioneedison.it/it/workingpapers/wp_200210.pdf E’ molto lunga, circa 30 pagine, ma permette di avere un quadro generale sull’impatto di Internet nella nostra società.

  2. “…è difficile che ciò accada ancora, e sarà sempre più difficile in futuro;…”. “…avere delle felici intuizioni, ma scervellarci su idee strambe …”. “Tutti ricordano i successi – ma i flop …”. “big ideas”. Mancano un sacco di virgole qui. “… la rosticceria sotto casa, che a un certo punto..”.

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