Tag: Cebit

Diario di viaggio: Berlino

Memoriale della Shoah
Memoriale della Shoah

Visto che non scrivo mai, ora vi beccate questo mega post!
Sono stato a Berlino a marzo ma solo oggi sono riuscito a pubblicare una parte del diario, come sempre spero sia utile a qualcuno in partenza e se ci sono domande da fare, sono qui. Buona lettura!

05/03 Roma – Berlino

Questa volta il viaggio non è solo per vacanza ma anche, anzi soprattutto, per lavoro.
Sono i giorni del CeBIT ad Hannover, la più importante fiera Hi Tech del mondo e riceviamo l’invito da parte del colosso AVM, produttore di dispositivi per Adsl e VoIP.
Cogliamo quindi l’occasione per andare in Germania e soggiornare nella capitale, dove incontreremo un altro partner di McLink.
Quindi con questi ottimi pretesti non ci pensiamo su due volte per prenotare voli e hotel. Come al solito facciamo tutto su Internet e così ci troviamo all’aeroporto di Ciampino per il volo Easy Jet che ci spedirà nella capitale teutonica 😀
Si parte alle 09:45 dopo un rapida procedura di sicurezza. In pratica, avendo fatto il check in on line, potevamo arrivare in aeroporto entro le 09:15 e passare direttamente all’imbarco, comodissimo! Il volo a/r è costato 120 Euro p.p.
Atterriamo all’aeroporto Schoenefeld di Berlino dopo due ore di volo e da lì prendiamo la S Bahn che ci porterà al centro della città in circa 40 minuti. I biglietti del sistema di trasporti pubblici costano 2.10 Euro e hanno validità di 2 ore.
Arrivati ad Alexander Platz, il cuore di quella che una volta era Berlino Est, abbiamo la prima sorpresa, assolutamente insolita: è in corso uno sciopero di tram, bus e metro che durerà 10 giorni! Ciò significa che l’unico mezzo di trasporto sarà questa S Bahn, vale a dire una ferrovia leggera che serve le zone principali della città.
Per raggiungere il nostro hotel Albertin in Smetanastrasse prendiamo un taxi (10 Euro per circa 6 Km). L’hotel è un tre stelle, confortevole e nuovo. È silenzioso, pulito, la camera è grande e anche il bagno, quest’ultimo è completamente rivestito in marmo e non ha delimitazioni per la doccia: né tende, né vasche, né box, forte!
Lasciamo i bagagli e raggiungiamo la S più “vicina” (1,8 km dall’hotel mentre il tram è a 20 metri… maledetto sciopero!) per andare in centro.
Torniamo su Alexander Platz e da lì procediamo per un favoloso percorso pedonale che ci porterà fino al Bundestag, il Parlamento tedesco.
Sono un appassionato di storia, in particolare di totalitarismi e seconda guerra mondiale, perciò attraversare quelle strade per me rappresenta un momento quasi mistico 🙂
Scorrono davanti ai nostri occhi la celebre Torre della TV (365 m.), Marienkirche (nel vestibolo ha un suggestivo affresco del 1485 ca., la “Danza della Morte”), Berliner Dom e Lustgarten, splendida piazza sede delle parate naziste. Attraversiamo il ponte in ghisa Schlossbrucke e cominciamo a renderci conto di quanto sia stata importante per questa città l’architetto Schinkel: praticamente tutto ciò che osserviamo è stato costruito da lui! Difatti passiamo dinanzi a un museo a lui dedicato, ospitato in una chiesa di mattoni rossi. Dopo è la volta di Bebelplatz su cui affacciano edifici come il Palazzo dell’Opera e la Alte Bibliothek.
Affascina osservare, al centro della piazza, un quadrato in plexiglass che rivela sotto il livello della strada una stanza bianca, con scaffali vuoti, a rappresentare una libreria. È l’installazione dell’artista israeliano Micha Ullman in ricordo del rogo dei libri tenutosi in quel luogo nel 1933, una piccola targa in bronzo riporta l’aforisma tristemente profetico di Heinrich Heine: “Dovunque si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini.”
Procediamo davanti l’Università Humboldt e il monumento equestre a Federico il Grande (una beffa verso gli intellettuali, ritratti… sotto il posteriore del suo cavallo!). Procedendo per il corso principale Unter den Linden arriviamo sotto la porta di Brandeburgo, simbolo di questa città.
Le foto e la mia immaginazione l’hanno resa più grande di quanto sia in realtà ma il fascino che si respira è degno delle aspettative generate: ripenso ai sensazionali progetti nazisti (e la riqualificazione che avrebbe voluto Speer a guerra vinta), alle macerie causate dalla matricida ottusità nazista, alle scene di giubilo quella notte della riunificazione.
La passeggiata prosegue ancora, è la volta del Bundestag e della strepitosa cupola dell’inglese Foster. Completamente in vetro è aperta al pubblico e simboleggia la trasparenza della democrazia.
L’ingresso è gratuito, durante l’attesa il personale distribuisce degli opuscoli che spiegano come funziona il parlamento tedesco e la spirale che conduce alla sommità regala degli scorci panoramici bellissimi, fino alla rivelazione finale: Berlino, di notte, a 360 gradi.
Appagati da questa lunga passeggiata, torniamo ad Alexander Platz e ci dirigiamo verso un ristorante tipico, il Mutter Hoppe. Durante il tragitto passiamo davanti al Rotes Rathaus, il municipio della città, in mattoni rossi.
Il ristorante è frequentato da tedeschi e l’atmosfera è molto rilassante, ordiniamo una fettina di vitello alla berlinese (in pratica una cotoletta alla milanese con patate e pancetta) e un esbein, vale a dire un grandioso stinco di maiale!
Tutto molto buono, davvero. Al termine ci avviamo verso la metro che ci porterà in hotel, pardon, vicino all’hotel… maledetto sciopero!

06/03 Berlino – Hannover – Berlino

La sveglia è davvero all’alba. Dobbiamo raggiungere Hannover per partecipare al CeBIT ma prima di ciò abbiamo un appuntamento con un collega nella sede della Hertz dove ritireremo la macchina. Arriviamo sulla Frederickstrasse con 45 minuti di ritardo e dopo la pratiche di rito alle 10:00 siamo pronti a uscire da Berlino.
L’auto è una Mazda 5 e il navigatore un Magellan lento e piuttosto impreciso, in autostrada provo il piacere della guida senza limiti di velocità e alle 13:30 siamo ad Hannover, distante poco meno di 300 Km.
La fiera è enorme, anche troppo secondo me, all’interno i padiglioni sono serviti da servizi navetta per via delle lunghe distanze.
Ci dirigiamo al N. 13 dove espongono i nostri partner di AVM, incontriamo i colleghi e trascorriamo la giornata con loro allo stand, vale a dire un’installazione a due piani con cascate d’acqua e bar panoramico sulla fiera… tanto per rendere l’idea sulle dimensioni.
Ci sono tutti i più grandi del mondo, parliamo con tante persone, visitiamo concorrenza ed esperti e concludiamo con la festa della birra riservata agli espositori. Alle 23:00 riprendiamo la strada verso Berlino, e ci fermiamo a Charlottenburg per lasciare il nostro compagno di viaggio.
Da lì prendiamo la Strasse de 17 Juni che incrocia in un’enorme rotatoria la Grosse Stern, una monumentale colonna commemorativa delle vittorie dell’esercito prussiano.
La strada prosegue fin sotto la porta di Brandeburgo magnificamente illuminata e poi non ci resta che raggiungere il letto, per una dormita non troppo lunga: il programma per domani è altrettanto intenso.

07/03 Berlino

Ci svegliamo presto per fare una ricca colazione (spremuta d’arancio, panini burro e marmellata, toast con salame e formaggio) e riconsegnare l’auto. Alle 10:00 in punto siamo quindi in Frederickstrasse e iniziamo la seconda parte della visita a Berlino. Cominciamo dal Checkpoint Charlie, un luogo dal sapore unico.
È il simbolo della divisione, della guerra fredda, dei momenti di crisi tra gli USA e l’URSS e probabilmente la voglia di democrazia nel 1989 l’ha rimosso troppo in fretta. Oggi è stato ricostruito per la gioia dei turisti ma quel gabbiotto di legno circondato da sacchi di sabbia, è piuttosto triste al centro di una strada super trafficata. Si poteva fare di meglio e probabilmente lo stanno già facendo, visto che tutto attorno l’area è un enorme cantiere. Rettifico, tutta Berlino è un enorme cantiere, ci sono lavori ovunque! D’altra parte solo 60 anni fa era una città rasa al suolo per l’80% della sua superficie e dopo la riunificazione la parte orientale ha dovuto colmare il gap strutturale rispetto alla parte opposta.
Procediamo seguendo il contorto percorso originale del muro, fino a trovare un tratto lungo 200 metri conservato com’era allora. La strada è la Niederkirchner e a ridosso del muro, per tutta la sua lunghezza, c’è una mostra fotografica permanente sulla storia della città dall’ascesa del nazismo alla riunificazione: un percorso davvero fatto bene che termine davanti al museo Martin Gropius Bau progettato dall’omonimo architetto. La struttura presenta ancora i segni dei proiettili e delle schegge che l’hanno colpito durante il secondo conflitto mondiale.
La passeggiata prosegue poi fino ad arrivare all’interno del magnifico monumento all’Olocausto, una enorme labirinto fatto con blocchi di cemento, dove gli spazi vuoti che si attraversano simboleggiano la comunità ebraica decimata dalle persecuzioni naziste.
Ci dirigiamo quindi verso il museo della cultura ebraica che è considerato un’opera d’arte sin dalla sua struttura architettonica, opera di Libeskind (il progettista del futuro WTC di New York).
Il palazzo, se visto dall’alto, ha la forma di un fulmine e rappresenta una stella di David “aperta”, le pareti hanno finestre lunghe e strette posizionate in punti diversi, in modo che non si riesca a decifrare il numero di piani presenti all’interno.
La visita è bellissima, da fare con l’audioguida, e l’interazione che offre per raggiungere il giardino Hoffmann e la torre dell’Olocausto, sono indimenticabili. Sentire il tonfo della pesante porta che si chiude alle spalle e lascia soli nel freddo buio del cemento, fa venire i brividi. L’effetto ottenuto dall’unico spiraglio di luce presente in alto è suggestivo: la flebile illuminazione può rappresentare una nuova via, la speranza, la catarsi.
Usciti dal museo torniamo verso Potsdamer Platz per vedere il Sony Center (alla cui progettazione ha contribuito il nostro Renzo Piano) ma onestamente non mi ha colpito granché, piuttosto al suo interno ho apprezzato la conservazione sotto vetro delle mura dell’hotel Esplanade, che per non essere distrutte sono state “spostate”, restaurate e conservate, creando un riuscito mix tra passato e presente.
Per cena raggiungiamo un collega a Oranienburger Strasse, un animato quartiere multietnico che negli ultimi anni è diventato il cuore delle notti berlinesi, e ne approfittiamo per vedere da vicino la splendida cupola dorata della Nuova Sinagoga.
Dopo entriamo nel maestoso palazzo Tacheles che ospita un centro sociale e artisti della scena off berlinese e una volta preso un aperitivo al Caffè Zapata rientriamo verso Alexander Platz.
Camminando verso il Rotes Rathaus attraversiamo il Marx-Engels-Forum dove ci sono le statue dei due filosofi, il tempo di scattare qualche foto e ci sediamo affamati in una tavernetta proprio di fianco al Mutter Hoppe dove mangiamo molto bene e riguadagniamo le forze necessarie per tornare in hotel!

08/03 Berlino – Roma

Oggi è il giorno della partenza, non abbiamo molto tempo a disposizione per via dello sciopero dei mezzi che ci rende complicato il trasferimento in aeroporto.
Riusciamo però a organizzare una passeggiata fino a Sanatorium 23 (oggi CHIUSO, agg. 01/20), un locale che mi avevano consigliato degli amici per via del singolare design degli interni.
Percorriamo gran parte della lunghissima Frankfurter Allee e una volta di fronte alla nostra méta… scopriamo che è chiusa!
Dai, sarà un buon motivo in più per tornare a Berlino!
Buon viaggio a me, a voi.
G.