Categoria: web writing

Pazzi per gli emoticons

Emoticon :)Viviamo di corsa, siamo veloci in quasi tutto ciò che facciamo e anche la scrittura risente di questa corsa forsennata.
L’email mania, gli istant messenger o gli sms contano ogni giorno milioni di scambi, tanto che le emozioni, gli stili di scrittura, i “colloqui” si sono evoluti in un linguaggio che sempre di più vuole avvicinarsi a un uso “parlato” della scrittura (written speech = discorso scritto).

Addirittura, il popolo degli internauti ha inventato gli emoticons per mitigare le fredde schermate del PC, così, spesso, capita di leggere testi infarciti di segni d’interpunzione messi uno dietro l’altro contro ogni logica grammaticale.
Ma non c’è da preoccuparsi: basta chinare un po’ la testa di lato… et voilà! Il gioco è fatto! Una bella “faccina” aiuterà a dare la giusta interpretazione alla frase appena letta. Si usano per evitare equivoci soprattutto, ma molti credono che una battuta ironica non abbia bisogno di nessun suggerimento, sarebbe come spiegare una barzelletta… ma molti ancora non lo capiscono e così… meglio usarli, non si sa mai!

I più famosi sono quelli verticali ma ultimamente si stanno sviluppando anche gli orizzontali e quelli composti su più righe.
In basso ve ne segnalo qualcuno con i relativi significati, aggiungete i vostri nei commenti e buon divertimento! 😉
G.

^____^ Sorriso (orizzontale)
🙂 Sorriso (verticale)
:-/ Sono dubbioso
>:-( Sono incazzato
:’-) Sono commosso
😀 Rido tanto
🙁 Sono triste
😛 Tiè!
😮 Sono stupito

 

W la virgola

Grammatica bistrattata, snobbata, demolita, snaturata. La nostra bella, vecchia grammatica (fonologia, morfologia e sintassi) ne sta vedendo di tutti i colori. Eppure, dovremmo difenderla: è un patrimonio!
Oggi voglio parlare ancora di punteggiatura e in particolare della piccola, grande virgola. Ricordate la famosa lettera di Pulcinella? Bene, ci sono persone che ancora oggi scrivono così, pensando che non sia importante dare le giuste pause alle proposizioni.

Vi dimostrerò come ciò non è assolutamente vero! Come una virgola può decidere le sorti di un uomo. Godetevi la storiella…

“… C’era una volta, un re buono che aveva un Ministro della Giustizia sadico. Un giorno, un condannato a morte, fece domanda di grazia al re. La domanda fu inoltrata dal Ministro crudele che aggiunse: “Grazia impossibile, condannarlo!”.
Il re gliela rimandò spostando semplicemente la virgola: “Grazia, impossibile condannarlo!”. E così il prigioniero ebbe salva la vita.”

Vedete? Una virgola può essere la cosa più importante del mondo, dipende da che posizione la si guarda!

Buon weekend, omaggi.G.

Leggere e capire

Leggere_capireQuando abbiamo di fronte un testo, la sua elaborazione mentale passa prima attraverso gli occhi, poi va al cervello. Questi sono i due passaggi fondamentali della comprensione di un testo:

1) La percezione visiva e quindi la decodifica delle parole.
2) La rappresentazione della realtà che deriva dal significato del testo, logica conseguenza della decodifica del punto 1.

Ora, per capirci meglio, vi lascio un testo che sta girando attraverso diverse catene di S. Antonio, leggetelo qui, non fate spam 🙂
Leggete e poi rileggete più velocemente:

Sceodno una rcrecia sovtla in una Uvinisertà iatilana, non ha ipmotrzana
in qalue odrnie le ltetree snoo dsioptse in una proala l’ucina csoa
ipmotratne è che la pmira e l’utlmia ltereta sanio al psoto gustio.
Il rseto può esrese una talote cnfosounie ed esrese acnroa cmpolteanemte cmprosneilibe.
Qeutso prehcé non lgegamio ongi sniolga ltertea ma la praloa nlela sua itnezreza.

Allora? che ne dite? siete confusi? State pensando? Va bene così… 🙂
Alla prossima! Ciao, G.

 

Questione di carattere

Font VerdanaLeggere dei testi dallo schermo risulta più faticoso del 25% rispetto alla carta.

Per agevolare il lettore alcune grandi aziende hanno commissionato ai designer l’elaborazione di caratteri user friendly, cioè che fossero facilmente comprensibili, identificabili, scorrevoli per i lettori.

E’ da una premessa simile che nasce il mitico Verdana (quello che uso anch’io su questo blog).

Il popolare font risale al 1994 ed è opera di Matthew Carter (anche papà del Georgia) che ebbe l’incarico, guarda un po’, dalla Microsoft.

Da allora il Verdana è in assoluto il font più usato in Rete ed è predefinito nel celebre browser Explorer fatto in casa Gates.

Partendo da questa premessa la prossima volta vi parlerò della percezione del singolo carattere per arrivare alla comprensione del testo, con degli esempi.

Sono stanco, vado via. Buon weekend, G.

Ancora sullo stile. Esercizi.

I diversi stili proposti da Queneau non vanno solo letti. Per una migliore comprensione andrebbero studiati, provati, sperimentati; ancora meglio se ne dovrebbero inventare di nuovi. In basso trovate alcuni stili che ho usato per rielaborare la notizia, vera, che segue (risale agli inizi di febbraio del 2003):

“Ieri un fulmine ha colpito una cabina di pilotaggio del Boeing 737 dell’Air One tra Milano e Lamezia Terme. Il comandante ha visto il fumo uscire dalla consolle di comando e ha subito avvertito la torre di controllo. Il Boeing è atterrato regolarmente e i 19 passeggeri sono scesi normalmente e senza particolari problemi”.

STILE “GIORNALISTA IN CERCA DI SCOOP… MA A CORTO D’IDEE!” (quanti cliché trovate?)
Sfiorata la tragedia in volo. La notizia è di ieri: un Boeing 737 dell’Air One ha rischiato di schiantarsi al suolo. Solo il sangue freddo dell’equipaggio è riuscito ad evitare l’ennesima catastrofe dell’aria.
Il dispaccio d’agenzia non è stato diramato tempestivamente perché gli inquirenti stanno analizzando le probabili cause che hanno costretto il velivolo all’atterraggio d’emergenza. Non si esclude nulla: dall’attentato terroristico alla remota ipotesi di un fulmine.

STILE “PILOTA MEGALOMANE”
Eravamo in volo da qualche minuto quando un intenso bagliore ha accecato il mio secondo (e inutile…) pilota. Ho capito subito che eravamo stati colpiti da un fulmine. Non ho perso la calma perché ho partecipato alla progettazione di questi Boeing e so con certezza che sono dotati di un ottimo sistema per scaricare l’elettricità. Piuttosto, ho pensato all’incolumità dei passeggeri (e delle hostess…), così, dopo essermi gettato tra le fiamme per spegnerle, ho cominciato la manovra d’atterraggio. Prima però, mi sono preoccupato di rassicurare personalmente le persone a bordo mostrandomi loro nel pieno delle mie forze: è stata una buona idea, li ho visti rilassarsi come per magia.
Dopo aver avvisato la torre di controllo, ho tirato fuori il carrello e il resto… ordinaria amministrazione! Nessuno mi ringrazi, ho solo fatto il mio dovere.

STILE INDECISO
Ieri, o ieri l’altro, un Boeing 737, ma più probabilmente un 747, dell’Alitalia, anche se alcune fonti riportano Air One, è stato colpito, o sfiorato, ancora non è certa la dinamica, da un fulmine (e se fosse stato un missile?).
A bordo (ma alcuni passeggeri affermano di aver visto uscire del fumo da una delle ali, la destra per alcuni, sinistra per degli altri) si è sviluppato un tremendo principio d’incendio che ha costretto il pilota all’atterraggio d’emergenza, una prassi d’emergenza obbligatoria in condizioni simili.

STILE RAPPORTO DI POLIZIA
Ieri, mentre il sottoscritto sorvolava la penisola al comando del Boeing 737 di proprietà della compagnia Air One, sulla solita tratta aerea da Milano a Lamezia, mi sono imbattuto in fulmine che ha colpito il velivolo. Come previsto dall’addestramento, attuavo tutte le procedure del caso e procedevo con la richiesta di spazio per l’atterraggio d’emergenza presso la relativa torre di controllo. Una volta riportato a terra l’aeroplano i passeggeri sono potuti scendere incolumi.